venerdì 3 febbraio 2012

Milone

Si sdrucciola sul marmo davanti alla nostra Sede e questo potenziale rischio tiene lontana la clientela, consentendoci di individuare a quanto ammonti il traffico di prossimità e quanto ci apporti.
Gli unici a sfidare la degenza ortopedica sono stati due coniugi che hanno ricoverato la mamma di lui in un cronicario privato di lusso.
La degenza è sostenuta dalla "beneficiaria" medesima, attraverso prelievi mensili sui quattromila euro, tratti da un libretto nominativo intestato al figlio e alla di lui signora.
Ogni mese, con certosina cautela e sempre in coppia, si approssimano ai banchi e, illustrando sistematicamente e in termini autoelogiativi gli strazianti scrupoli di coscienza che li animano nei confronti della amata e ricchissima vecchina, si fanno rilasciare un assegno circolare per pagare la retta. Lo esaminano dal dritto, dal rovescio e in controluce. Infine, sospettosissimi, chiedono: "potrebbe accadere che non ce ne siano abbastanza, non sul libretto, ma nelle vostre cassafortine?" "Per importi di questa entità, lo escluderei".
"Ad ogni buon conto, potete provvedere a costituire una riserva ad ogni inizio del mese?" "Non dubiti..." "Sa, non vorrei che mi mettessero la mamma in strada ( così da dovermela riprendere): "Ma non è possibile, caro! Non ricordi che abbiamo versato una lauta cauzione?"
Miagolando e un po' contorcendosi, raggiungono l'uscio.

"Posso versare un assegno?" " Come non..." "Ma "è" di Casalecchio!" "Non c'è problema, operiamo in circolarità" "Ah, si, in tondo?" "In un certo senso.."
"Mi dà il saldo?" "Non posso, pur operando in circolo - come dice lei - non possiamo attingere agli altrui dati." "Siete un po' feudali" ( osservazione interessante ).
La lei della coppia, dopo essersi spazientita, alla richiesta di un documento: "mi memorizzi, non voglio, ogni volta, tirar fuori la carta d'identità, soprattutto se porto dei soldi..del ristorante", chiede, per soprannumero, un libretto degli assegni. Obiettiamo che solo chi gestisce il rapporto, lo può fare.
"Frzz!! FRzz!! Mi chiami Tizia!" " Pare che sia al telefono" "Mi chiami Caio!"
Costui, a sua volta, chiama il buon Rustichello, che, con sicumera, esclama nella cornetta: "ma certo, se non vengono otto metri di neve, passo io a ritirarlo".
Ma che parla'mme a fa'? Credem'a me.

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