domenica 4 luglio 2010

Milone

Caro Milone,
in qualche senso siamo diventati colleghi.
Anch'io lavoro alla "riva dei bruti", compiendo una sequela di atti ripetitivi, scanditi schiavisticamente da una serie di carcerari solleciti computerizzati, che si traducono in suoni, luci e timer.
Questo lavoro lo potrebbe svolgere una scimmia ammaestrata che, forse, a sua volta, lo troverebbe noioso ed alienante.
Poi, battuta tot volte la testa sul tavolo o digitate altrettante volte abbreviazioni per bambini con problemi di apprendimento - c'est la meme chose -, chiudiamo per l'ora d'aria inquinata e se ci soffermiamo sulle notizie del giornale per aggiornarci sulla vita quotidiana, il regime ci tempesta con dei flash luminescenti a tutto schermo, che ci costringono a ricercare in tutti gli angoli i vetusti e gloriosi ammennicoli inguinali che, rimbalzando per tutta la stanza, vanno ad acquattarsi nei pertugi meno raggiungibili, costringendoci a sforzi addominali per recuperarli, con Passione e Responsabilità.

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