lunedì 23 maggio 2016

La trama mal illuminata.

L'Austria ha scelto il suo Presidente, gli ottocentomila voti espressi per corrispondenza dai non residenti in quel piccolo, controverso, vecchio ma, nell'ottocento, imperiale Paese, hanno rovesciato le proiezioni. Da distante le cose si vedono meglio e, per trentunmila e ventisei voti, un professore in pensione, severo ma non grave nell'aspetto ha battuto lo spiritato concorrente, erede di un neonazismo estremamente pericoloso nella nazione di Hitler, quello del Governatore della Carinzia Haider, perito in un incidente stradale. E' stata una contesa democratica che poteva rivolgersi nel suo opposto ( avrebbe dovuto essere accettata e contrastata democraticamente ), ma così non è stato e l'inopinato sconfitto ha subito accettato il verdetto. Che sia d'esempio. La destra, talvolta l'estrema destra preme con vigore ma, pare, ha trovato i suoi contraltari nella coscienza popolare, pur esposta per numero ed età dei residenti ad una difficile convivenza con i disperati ma giovani flussi migratori dalle zone di guerra, nelle quali la bestiale criminalità delle milizie che, ancora una volta la miseria ha formato, non deve mascherare quella di pari, ma comodo cinismo di chi ha portato o fomentato guerra a scopi di rapina energetica. L'Austria ha deciso di restare in gioco, anche se con uno scarto minimo che ne testimonia una non ipocrita contrapposizione e di contribuire in positivo alla rischiosa tessitura di una trama europea.

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