martedì 17 maggio 2016

Il mondo non più descritto nell'evolvenda Unione europea.

Il presidio di Place de la Republique, a Parigi, si ricompone ogni mattina e,fra dibattiti e conferenze pubbliche, si espande e manifesta per le lunghissime vie della metropoli. Oggi ci sono stati scontri violenti: non essendo un conservatore ( di che cosa? )non me ne spavento, anche se qualcuno si sarà fatto male, né me ne scandalizzo. Penso che ci stia e che l'obiezione, in questo stato fetale, non sia ipocrita. Spero anzi che si apra un dibattito sempre più ampio, dato che non credo che lo spirito di ribellione appartenga alle masse, che lo interpretano, casomai in maniera rozza...ma necessaria. Se così non fosse non incontreremmo, ogni giorno, drappelli cangianti di mendicanti organizzati in network, che, tendendo la mano e ritranedola vuota, manifestano quell'impetrazione di misericordia che tanto piace a Francesco, proprio perchè incapace di risolvere i loro problemi, per la via della solidarietà e dell'elemosina, irrimediabili. Solo ieri, per la seconda volta durante diversi anni, un negretto si è fatto uno spuntino a base di carne a mie spese. Li invito sempre a servirsi al buffet, se hanno veramente fame: quello incontrato ieri ce l'aveva. La mia essenzialità è più rispettosa di quella sofferente per il distacco da pochi centesimi o da quella del pur in gran parte giustificato diniego: è semplice. Infatti ha suscitato un levarsi di teste, non so se contrariate ( di che? ) o incredule. Poi, il negretto se ne è andato, senza salutare né ringraziare ed ha fatto bene. Di fronte allo sfacelo della Grecia, intriso di levantini tradimenti, qualcuno finge ancora di chiedersi in che cosa consista l'Unione europea. Fra i "padri rifondatori" ( sarebbe ora di aprire alle madri ) spicca Romano Prodi, "spaventato da questa europa", nella quale ci ha imbucati, introducendo, fin dall'origine, i primi sacrifici d'obiettivo, a posteriori, in parte restituiti. La stessa politica di Renzie, l'inveterata medietà indecisa dei democristiani. "Se la D.C. sceglie, è perduta", soleva dire Andreotti. (In)decisa a non prendere impegni che riguardino lo sviluppo dei fenomeni accettati, che ricadono sulle masse, costituite da milioni di individui. I greci anziani possono accomodarsi al cimitero, le inumazioni assumeranno presto l'aspetto incolto dei cimiteri dell'ex europa comunista e, guarda caso, dell'Inghilterra, ineguale e capitalsitica. Le pensioni saranno ulteriormente decurtate e le cure non saranno più prestate, tranne che privatamente. Il precipizio non è descritto nella sua involuzione, l'informazione riguardante i non garantiti latita. L'europa serve quindi ad un apparato dominante e ad uno parassitario, basato sulla corruzione, che salvaguardano loro stessi. Il "refrain" " che cosa accadrebbe se uscissimo dall'euro? Un disastro." non ha nessun significato, neppure contabile, a meno che, dai conteggi, si vogliano escludere le classi inferiori, residuali, minime. Infatti, di queste persone, negli aridi conteggi del F.M.I. non si tiene nessun conto. Ma anche volendo prendere in considerazione il motivetto, che cosa cambierebbe in meglio per tutta la collettività a restare strozzati dalle pretese di Stati egemonici scopertisi creditori e che cosa accadrebbe di peggio di un'attualità "integrata" che non assicura la sussistenza e le cure mediche? Più che europeo, il modello è biecamente capitalistico e nord americano: la previdenza e la sanità diventino private, cioè speculative e di pochi. La gente è ignorante, anche i destinatari delle tagliole finiranno per subirle perchè non sono in grado di obiettare, ma non rinunciano a guardare la televisione. La fagocitosi finanziaria, comunque, non si accontenterà mai, è fine a se stessa. Si pone già l'esigenza di resistere alla presunzione di dominanza, che riecheggia quella degli Imperi centrali nell'Ottocento e quella imperialistica, in risposta ad una crisi, del Terzo Reich. La storia non avviene mai a caso ed è prodiga di elementi di analisi solo sul piano culturale, perché la politica non può che replicare gli errori, dovendo rispondere a una minoranza di "rentiers" o ad una maggioranza di caproni, che potrebbero essere indifferentemente, a seconda delle contingenze storiche, fascisti, comunisti, devoti osservanti del loro tornsconto e quindi conformisti di qualunque apparato. Esiste però, è evidente e mal risolto, finora, un problema d'identità dei diversi popoli, a prescindere, in molti casi, dalla loro scarsa moralità pubblica, perché incapaci e neghittosi ad uscire da una logica egoistica ed incivile, sostanzialmente predatoria. Sui partiti e sui sindacati è inutile contare: i loro bagliori sono lontani ed esausti riflessi di un'epoca passata. La lenta risalita non può partire che dai movimenti di base in via di incremento, pur sotto la gragnuola di colpi del "braccio secolare" della Unione europea, contro i popoli che la dovrebbero costituire. L'europa è diventata un campo di concentramento per nazioni insolventi e di migranti per effetto delle influenze e delle conseguenze esogene apportate dal capitalismo speculativo e, per questa via, appropriativo delle risorse che, così rubate, non possono che essere destinate a pochissime mani. Il "sentimento" di adesione degli Stati esangui dell'ex impero sovietico, risponde, come per i Greci, alle esigenze della nomenclatura riciclatasi. L'alternativa dei BRIC - Brasile, Russia, India e Cina, non è attraente per la mancanza di democrazia formale e/o sostanziale in questi Paesi, espressioni di oligarchie più o meno palesemente corrotte, al potere. Il cinismo caudatario afferma, di questi tempi, che la democrazia è un mito. Lo è invece ridiventata perché è stata sterilizzata la dialettica fra le entità sociali e si sono disperse le identità nell'internazionalismo, ma l'aspirazione verso un suo recupero comincia a manifestarsi. Non sarà conseguibile senza dure,a utentiche lotte. Sarà un impegno per una parte, all'inizio ristretta, della generazione successiva alla mia, che dovrà alimentarsi di cultura e capacità d'analisi, in una contesa che sarà bruta. L'agitazione scomposta delle pentole vuote comporterebbe solo qualche "bonus" renziano o di chi per lui.

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