martedì 3 maggio 2016

A me, altrimenti, chi me lo farebbe fare?

Il sindaco di Lodi se ne va in cella, perché sorpreso a cancellare alcune prove e subito, questa volta dalle file del P.D., da cui proviene costui, si levano alte grida su una presunta macchinazione dei giudici, contrari ai divieti sulle intercettazioni telefoniche, che si prospetta, per l'ennesima volta, nel disegno di legge del governo. Perchè, verrebbe da chiedersi, avrebbero dovuto cominciare proprio da Lodi? La provincia operosa e un dì democristiana fa da sfondo a gare d'appalto pilotate, ma la D.C. non c'è più: è confluita in parte nel P.D., in parte in Forza Italia. Quando veniva inquisito Berlusconi, questi lamentava la macchinazione della giustizia per impedirgli di fare i suoi comodi e adesso, a lagnarsi per lo stesso spirito "inquisitorio", sono i democratici. Che la burocrazia giudicante possa temere di veder ridimensionate, nel tempo, le laute retribuzioni e tutte le comode guarentigie che hanno accumulato durante e dopo la fase terroristica, è possibile; che la procura milanese si sia mossa al momento opportuno per sbriciolare un sistema grassatorio imperniato sui due maggiori partiti di governo, la D.C. e il P.S.I., è nei fatti: era finita la guerra fredda. Ma i reati sono stati accertati e la corruzione nella cosa pubblica regna intatta, ma non più indisturbata. Sono troppe e costanti le occasioni che una classe di mentecatti, eletta a far da sponda, a quelle cariche che dovrebbero tutelare il bene comune in ogni loro decisone, da altri mentecatti e dai loro clienti, che risaltano anche dalle indagini più facili e superficiali, per sostenere che sono svolte ad arte. Significa, invece, che nel sentire degli eletti e degli elettori, queste gherminelle sono considerate come una normale grassazione fra amici a scapito degli altri e non si vede in questo alcun pericolo sociale. Investigare, soprattutto con le intercettazioni ambientali e perseguire le relazioni mafiose che improntano le collusioni fra politica e affari e che non esitano, l'una e gli altri, a ricorrere alla mafia vera, quando possa tornare utile, sarebbe dunque un attegnamento improprio da contrastare con leggi "ad hoc" e gli inquirenti in nome del popolo italiano, più ideale che reale, dei guastatori costituitisi in consorzio. Se mai fosse, basterebbe comportarsi onestamente per smascherarli, ma qua si nicchia e non si trovano motivazioni a dedicarsi a titolo gratuito, a parte gli stipendi, all'amministrazione degli "affari degli altri".

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