domenica 4 marzo 2012

Milone

Il capitalismo finanziario mal sopporta i meccanismi democratici e li vede come un costo e come un ostacolo da raggirare. Da qui, la limitazione e, all'occorrenza, l'inibizione del dibattito democratico, in nome di un'inespressa governabilità, che ne restringe l'eco nell'angusto recinto delle decisioni predeterminate degli artefici del proprio tornaconto. I forum sono un campionario di tautologie. Le proposizioni ufficali vengono ripetute, tali e quali e "avvalorate", quali che siano i valori di verità delle proposizioni che li costituiscono. Segue la chiamata alla cooperazione. Ebbene, la cooperazione è guidata da regole pubblicamente riconosciute che i cooperanti accettano liberamente e che considerano atte a regolare la propria condotta. Ma se si tratta di semplice coordinamento, non è necessario il riconoscimento e l'accettazione delle regole. Sono sufficienti gli ordini emanati da qualcuno che sia in grado di farsi obbedire. In entrambi i casi, si agisce in vista di uno scopo. Nella cooperazione si può scegliere se aderire o meno e la scelta di fondo crea un'obbligazione, nei confronti degli altri giocatori, al rispetto delle regole, dato che gli scopi sono comuni. Ben diverso è ciò che accade, invece, quando c'è mero coordinamento. Fra il cooperare e l'essere coordinati, passa il crinale fra essere responsabilmente liberi ed essere schiavi, sottoposti ad una disciplina militare, svolgere un lavoro subordinato. In quest'ultimo caso, è esclusa l'eguaglianza fondamentale fra le persone.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti