domenica 25 marzo 2012

Difficili Ragioni.

Il settimanale "Ragioni" del Riformista chiude i battenti, dopo solo due mesi scarsi di pubblicazioni. I tagli all'editoria di nicchia e, in questo caso, di qualità, non ne consente la sopravvivenza. Si pubblicherà solo quello che si vende al grande pubblico, come si constata dal proliferare di fogli sempre più gossipari e sempre più scadenti. Nulla contro queste espressioni di una realtà purtroppo diffusa, ma ci sarebbe piaciuto che, con modica spesa, si fosse consentita una tribuna e uno spazio di dibattito, più ristretto, ma non elitario, anzi utile a contrastare l'involuzione deprimente della democrazia, quindi, delle facoltà di tutti. . La vita del pensiero che si nutre della sua trasmissione e del confronto, si conferma precaria, come il lavoro. Un altro effetto..lungo, della caduta del Muro, che almeno in occidente proteggeva le menti dall'ottenebramento semplificatorio dell'avidità bottegaia e del razzismo censitario. Sono, in fondo, poche settimane che "Ragioni" ci parla e già deve trasmigrare verso incerti lidi, ai quali, però, è sicura di approdare..un po' come l'Ebreo errante, consapevole del suo destino, ma indomito nel non tradirlo. Pur sapendo che non perseguiremo obiettivi visibili, ma contribuiremo alla incerta e spesso contraddittoria evoluzione del costume, se e quando ne avrà assimilato o semplicemente digerito il pensiero, continueremo a cercare di diffondere e seguire,nel loro faticoso itinerario, le nostre ragioni ed a contrastare l'involuzione deprimente della democrazia, quindi, delle facoltà di tutti.

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