lunedì 12 marzo 2012

L'ipocrisia di trovare un senso nella notte della specie.

La stampa, in ogni sua espressione ideologica, si straccia le vesti per l'ecatombe si intere famiglie, sorprese nel sonno da una indiscriminata volontà omicida. Pur non cercando di giustificare un atto bieco e senza remissione, non si perde l'abitudine di apparentarlo alla pazzia e di isolarlo in atti individuali perversi, che non inquinano la missione civilizzatrice delle gloriose truppe sul campo. Così purtroppo non è: la violenza ritorsiva e moltiplicata, rispetto allo stillicidio di morti quotidiane, ad opera di truppe professionali ( mercenarie )è figlio delle tenebre di persone di bassissima estrazione materiale e morale, trapiantati, senza alcun esito, in un ambiente alieno, irriducibile ai costumi occidentali - anche se non meno barbaro - per di più ostile, a giusta ragione ed a prescindere dai Talebani. Gli assassini hanno probabilmente vissuto la sindrome di una guerra di trincea, senza la costrizione dei cunicoli, che immobilizzavano i loro predecessori, per mesi, in una guerra di posizione. Accadeva che, alla fine, qualche ufficiale prendesse delle risoluzioni estreme e criminali. Nelle nostre province carsiche, sotto montagne franate a causa del tritolo, giacciono i resti di molti soldati, sacrificati con le rocce, quando la guerra di posizione si faceva interminabile. Nella fattispecie, è poco credibile un atto individuale e folle, perché la follia personale sarebbe stata pagata con un rapido sacrificio, in campo avverso. E' più plausibile che un branco di ubriachi, ma meglio ancora di drogati, si sia accanito in un rito alla Charles Manson su famiglie inermi. Gli schemi interpretativi sono e saranno inattendibili. Di sicuro si è trattato di persone di bassissimo o nessun sentire. Se un eccidio simile fosse avvenuto a parti invertite, un Presidente alla Bush avrebbe mosso le sue armate "virtuose e democratiche", da un continente all'altro. Mi viene in mente di quando, trent'anni fa, intravedendo una ragazzina dalla finestrella di un basso, due marinai americani in licenza, che si erano inoltrati nel vicolo, entrarono nel povero loculo e la violentarono, scambiando la probabile escursione mercenaria, con una facoltà di disposizione assoluta e primitiva su persone, avvertite come prive di ogni dignità. Come gli afgani. Un crimine, come tanti altri, talmente uguali da non poter essere casuali, che non troverà giustizia.

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