sabato 17 marzo 2012

La controriforma del lavoro.

Purtroppo, al di là delle schermaglie verbali, la controriforma del lavoro andrà in porto, nonostante le cortine interpretative di quanto, pur non essendoci ancora, già si commenta. La progressività di un fenomeno in atto serve ad accompagnare la trasformazione in peius, che però le giovani generazioni ignorano e non sono in grado di confrontare. Molti contratti di categoria contengono già le ipotesi in progress che neppure si enunciano, né al tavolo delle trattative generali, né, per ora, nelle cronache dei giornali. Che i rappresentanti dei poteri forti si lagnino della mancata radicalità di provvedimenti che emarginino subito il sindacato, avvilendo i lavoratori, è nella logica degli interessi rappresentati. La stabilizzazione dei contratti di inserimento - ben quattro anni di adattamento - avverrà poco sopra i mille euro, per tutte le categorie di nuovi lavoratori. Gli anziani, che hanno avuto un rinvio del tempo previdenziale, adotteranno un giovane a mille euro, riducendo proporzionalmente il proprio orario di lavoro. Quanto alla fattibilità pratica ed alle condizioni di esercizio di un'ipotesi del genere è troppo presto per farsene un'idea. Quel che, invece, risulta chiaro, è il sostanziale modello corporativo, simil-germanico, come tutto il resto nelle riforme Monti, che assimila i sindacati a co-gestori di una stabilizzazione al ribasso degli equilibri economici pubblici e delle esigenze di amministrazione dei gravi, sempre più gravi, problemi del mondo del lavoro dipendente. Per i sindacati, para-istituzionalmente, l'importante è esserci. restano, ignorate, le differenze di storia e tradizione fra l'Italia e la Germania, la disomogeneità dei redditi prodotti nelle diverse arre del nostro paese, la maggior varietà nostrana di posizioni ideologiche rispetto all'istituzionale e uniforme Germania. Ne nasceranno molte contraddizioni. Come ci si propone di affrontarle? Con la repressione, l'interpretazione capziosa, la pena breve, il perdono. Gestendola, cioè, nel tempo, come tutte le riforme del Gattopardo di cui abbiamo il copyright.

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