domenica 3 marzo 2013

Repliche.

Se si tornerà al voto già in Giugno, vorrà dire che l'Italia si sarà fatta trattare come la Grecia dal Consiglio di amministrazione dell'Unione europea. Lo scenario greco, composto di tanta suicida disperazione, non sarà stato frutto del populismo, come si dirà ripetitivamente, ma sarà stato riallestito dal Gotha dell'Unione europea stessa, di un sistema finanziario privo di una Banca centrale e non soggetto ad un'entità politica statale. Gli interessi occulti, rappresentati dal prof. Prodi e dal prof. Monti, dovranno ricevere in quella sciagurata occasione un'altra replica perentoria, dopo di che, i Paesi del sud Europa potranno e dovranno federarsi e liberarsi dal gioco di un'astrazione, monetaria, nel caso attuale. Si tratterà di scegliere se subordinarsi ancora una volta ad apparati parassitari, che cercano la loro rigenerazione in influenze, non tutte palesi, extranazionali o affrancarsi, con realismo e determinazione, e tornare a lavorare per sé. Arbitro di tutto questo sarà il prossimo Presidente della Repubblica, che dovrebbe essere una personalità indipendente e non venire espresso dai partiti rappresentati in Parlamento. I drammi immaginari, gli scenari apocalittici sono solo l'enfatizzazione della paura di perdere identità e privilegi, degli esangui e inetti apparati burocratici e politici.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti