giovedì 7 marzo 2013

La notte è appena scesa.

Oramai l'immiserimento della popolazione italiana galoppa. Le classi precarie ante precariato, quelle che sbarcavano il lunario e basta, sono precipitate nell'indigenza. La maggior parte sono donne e hanno una bassa scolarità. Questi concittadini si trascinano da soli alla mensa della caritas. Povertà e solitudine, ancora una volta si confermano binomio inscindibile della condizione umana. Sono stati i tecnici, professori ricchi al soldo del privilegio a sancire profeticamente la loro miseria: poveri e ignoranti, altro binomio costante e diffuso. La politica di tutto parla tranne che di loro, non interessano più neanche come instrumentum regni o di movimento. I tribuni della plebe hanno scoperto il loro volto di traditori, la nazione si ripiega, la civiltà decade. Coloro che hanno un lavoro sono offesi, pungolati, oppressi per il mantenimento delle facoltà e della riccchezza del padrone, perchè a questo scopo aggrediscano altri, ancor più sfortunati. Abbiamo appena intrapreso il nostro viaggio, al calar delle tenebre.

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