sabato 30 marzo 2013

La mala Pasqua.

Pasqua in India per i Marò. Se non li avessero trattenuti, sperando che gli Indiani abbozzassero, per restituirli immediatamente per non perdere le commesse commerciali, probabilmente sarebbero di ritorno, in licenza premio. Parodia della vita militare. Parodia dei compiti e dei ruoli che li hanno portati a sparare su barchette lillipuziane sotto la parete di una petroliera perché il Ministro La Rissa aveva sognato di essere tornato ai bei tempi del Duce, allorché le forze armate nazionali difendevano gli affari e i corporativi lavoratori italiani. Forse aveva visto qualche telefilm e aveva scambiato i contractor's con i soldati tutori della Patria. Secondo rituali istituzionali che il grillismo ha messo in discussione senza avere per ora le competenze e le esperienza da proporre, gli egoismi corporativi la fanno da padroni, mandano in vacca la nazione, addentano grifagni il proprio osso e ci si sdraiano sopra dopo averlo sotterrato. Probabilmente il Prefetto Cancellieri sarà prefettiziamente nominato anche a commissariare il Governo, dopo il Teatro Bellini di Catania, il Comune di Bologna, il Comune di Parma ed aver ricoperto il ruolo di Ministro di polizia, avendo quindi acquisito una buona conoscenza del territorio italiano, delle sue specificità e criticità in termini di ordine pubblico. Con Monti o Grilli all'economia, avremo fatto un giro di polka. Lo spread oscilla e tende ad alzarsi, ma non lo fa in maniera imperiosa come lo stallo suggerirebbe. Aspetta che la crisi sia dichiarata, conclamata ed evidente e poi si scatenerà un attacco agli equilibri politici più che agli assetti finanziari. Un vero e proprio sistema di potere, dunque. Il mondo della produzione si trascina di cassa integrazione in manutenzione degli impianti; interi settori merceologici sono senza commesse. Solo la finanza impazza, proterva ed evenescente, alimentandosi dalle e sulle crisi che provoca e rielabora. Le banche italiane sono in parte in via di commissariamento, oggetto delle attenzioni appropriative parziali di altre entità del settore che dispongono di risorse maggiori, le tengono gelosamente in cassa, evadono e aspettano di approfittare delle disgrazie altrui. Codeste, per ottenere i loro scopi, prepensionano tutti coloro che mostrano segni di rallentamento, di stanchezza rispetto ai continui, incessanti rilanci di un metodo di spremitura e sfruttamento, al quale si dedicano in via ordinaria e in via straordinaria, quale unico scopo delle loro possibilità di investimento e quale unica destinazione delle maestranze, irretite e annichilite da una propaganda ebete e volgare, intimidatoria e irrispettosa. In silenzio, progettano di chiudere sportelli, di trasferirne gli occupanti secondo logiche di redistribuzione delle iniziative commerciali, da monitorare e valutare nel breve e di favorirne l'abbandono, le dimissioni, di chiunque, a scapito della sua salute e in ragione delle sue necessità, si sforzi di rimanere al traino del carro. Al servizio di privati costumi. Il Presidente della Repubblica uscente, nel sottolineare la permanenza in servizio di un Governo tecnico sconfessato nelle urne per la pervicacia del suo Presidente nel presentarsi alle elezioni, nella sua veste di senatore a vita, si affiderà a due "comitati di saggi" - si suppone di opposte tendenze, ma parimenti "saggi" - per fingere di cercare di forzare inconciliabilità che sono radicate nei rispettitvi ellettorati o in gran parte di essi. Per non far lacerare istituzioni serve, si lacererà ancora una volta il tessuto sociale, al servizio di quei poteri sovranazionali che, per l'ennesima volta, ci costringono ai loro voleri. Così gli evasori fiscali potranno riportare in Italia parte delle loro sostanze trafugate e non più impiegabili in B.O.T., come avveniva in passato, con complice e silente, vorrei dire "saggia", accondiscendenza degli apparati dello Stato medesimo. Come per la mafia, ecc.

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