mercoledì 31 ottobre 2012

FIAT feritas

La FIAT ha comunicato ufficialmente che licenzierà diciannove operai Savi, in seguito all'ingiunzione del Tribunale di Roma di riassumere altrettanti operai Reprobi, colpevoli di aderire a religioni non riconosciute dall'azienda. La Corte di giustizia non poteva che prendere atto della discriminazione ideologica e provvedere di conseguenza. La replica della FIAT si appoggia sulla sponda politica della vicenda e intende provocare una guerra fra poveri e fomentarne un'altra, di religione, fra i sindacati, sfruttandone le precedenti, intervenute, divisioni. Trattandosi di operai, la contesa - se ci sarà - rigurderà il pane, anche se non tutte le diciannove situazioni familiari saranno analoghe. Si fosse trattato di impiegati, al comune aspetto contingente, si sarebbe aggiunta, sommandosi, la smania ipotetica della carriera, anche la più insignificante. Fra l'estremismo aziendalista, solo egoismo all'ennesima potenza, fra la ritorsione vendicativa e indiscriminata e il nazismo, lo spirito totalitario - anche della sinistra storica, al potere - non corre alcuna differenza. I numeri non sono fatti per gli uomini. Per gli uomini costituiscono sempre un pretesto.

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