lunedì 22 ottobre 2012

Polifonia narrativa.

Il modello organizzativo, credem'a me, è qiuanto di più specioso si possa immaginare. Se un famiglio si ammala, se si infortuna o se deve sottoporsi ad un intervento chirurgico..potete star certi che, in tempo reale, tutta la sparuta combriccola ne sarà al corrente, salvo il vincolo di segretezza riguardo alla confessione, obbligo di precetto sistematico. Anziché solidarizzare con lo sventurato, fargli sentire la solidarietà e la nostalgia degli sfigatissimi colleghi, gli schiavi decerebrati, punzecchiano: " quanto si è preso? Un mese, due?" Se una femmina riproduce questa razza di ignavi, ecco scattare il controllo accompagnatorio, necessario perché la accompagna fin quasi al parto. Se un menomato si presenta con la sua carrozzella alla porta, ecco che il portiere informale prende servizio e, fra un moccolo e un'imprecazione soffocata, si cala nella parte. Se un platformista ferroviario deve trasferirsi temporaneamente in provincia, il nostro maggiordomo accreditato, l'anima impalpabile ma onnipresente del nostro consorzio, prende la sua automobile e lo accompagna. Non ho ragguagli circa un eventuale strappo fino al domicilio del non auto dotato collega, anche se cortesia vorrebbe, senza aggravio di chilometri per l'azienda. Da quando è stato promosso a questo ruolo di fiducia, ha sostituito le sue camicie grigiastre e funeree con luminosisime camicie bianche e una cravatta perlacea. Non ho incertezze: costui, un giorno, non sarà più Giovanni, sarà Massimo il dimidiato e, infine, Adolfo. Un vecchio signore con tutti gli acciacchi che ne preannunciano la morte, espettorandomi in viso e sputacchiandomi sulle mani, mi racconta del cartello con il quale il suo medico di base comunica agli ambulanti che potrà richiedere pagamenti diretti per certificazioni, analisi, visite specialistiche ed altre elencate prestazioni, consentite dal nuovo prontuario medico, a sgravio della mutua ed a carico dei malati. Mi narra del mutato atteggiamento verso gli esenti in confronto a quello adottato verso i paganti, vecchi e nuovi, confermandomi nella sensazione del rapido imbarbarimento dei costumi, ormai declinanti agli usi post bellici , ante anni '60, che sentivo narrrae da bambino. Rustichello mi si fa da presso e sussurra che l'operazione va conclusa, che il tempo corre inesorabile e il reddito si riduce. Lui,Pamelona e il Gonfio mi sportellano clienti per dedicarsi a non so quali urgenze. Vicino alla vetrata che dà sull'ingresso, Rustichello sta competendo - saranno passati trenta secondi - con un occasionale che imprudentemente ha cambiato un assegno e si è visto decurtare l'importo di sei euro e settantanove centesimi. Rustichello è inflessibile, sostiene che tutte le banche fanno così, finché la tigna si spegne nella presa d'atto - diciamo così - dello sventurato avventore che ancora coltiva suggestioni da servizio pubblico e in un frettoloso congedo. L'insoddisfazione interiore del nostro securizzatore pro tempore, gli si legge in volto; in forme psicanalitiche dovrà rivalersi su qualche capro espiatorio o scoppiare di bile. Una vittima delle levatrici ubriache e dell'analfabetismo imperante nella sua provincia, all'epoca in cui nacque..e ancor si ostina a sopravvivere, lamenta la mancata documentazione del suo pagamento dell'IMU. Ci immergiamo nello scatolone che custodisce le copie conformi e constatiamo che un terrorista ha mischiato parte del 2011 con le evidenze in corso. In sottofondo, si leva un turpiloquio blasfemo, ma di regime, che fa impallidire la mia calda proposizione dei discorsi di Adolf Hitler ai Quadri del suo partito. Fra un vaffa,n culo e l'altro, la preziosa documentazione viene reperita. Tra non molto, il reclamante tornerà a noi, con quattro copie della sua dichiarazione familiare e ci chiederà: " che cos'è questo casino?" Il contenuto delle risposte lo confermerà nel suo pregiudizio. Una cliente telefona da Parigi e ci ( si ) chiede perché il bancomat non funzioni nella Ville lumière. Non sa, la tapina, che doveva informarci dei suoi spostamenti oltre i confini segnati e che, per precauzione ( nostra ), glielo abbiamo bloccato. Il nostro sistema di controllo fra i punti-vendita, di cui non possiamo verificare i dati contabili, è analogo al criterio dei "passaporti interni", in vigore nell'ex Unione sovietica, nella quale i Soviet avevano la prevalenza ispettiva, inquisitoria e distributiva, su ogni altra, sovrastrutturale istituzione civile. Sembra anche del tutto speculare al modello cubano riformato di Raoul Castro, nel quale è fatto divieto, ai nativi, di gestire rapporti finanziari fuori dalla provincia, comprensorio o territorio, nel quale si è avuta la ventura di accendere un rapporto bancario. Penso che verrà confermato, per questa via, il ruolo di "autorizzazione" della banca, quella a cui si appartiene, ai viaggi ed agli affari "liberalizzati" verso l'estero, in aggiornata continuità con il sistema di controllo vigente in precedenza. Le sventure si accaniscono su di noi: la betoniera del contante impasta un maxiversamento, un gelataio reca quintali di monetine , gli itineranti si avvicendano in un moto insensato, sempre lo stesso. Il nostro e il loro è un lavoro adatto a chi non ha nient'altro per la testa..ma proprio niente. La diagnosi ( del rugbista? ) che pare che si sia infortunato, si accresce di particolari. Si azzardano prognosi. Anche il nostro sventurato RDO è della partita, non so se in veste di informatore o di informato. Sa anche del battibecco con l'occasionale. La Sora Assunta è più efficiente della Stasi. Estroversa e sicura di sé si rimaterializza la ragazza marocchina che, appena un anno fa, si sposò e fu pittata con l'hainé sulle mani e sui piedi. E' già madre di una bambina bolognese di due mesi. Mi confida che sta per abbandonare l'Italia, con marito o appresso al marito. Si è convinta che per il nostro Paese non ci siano più speranze per molte generazioni. Andranno in Germania, perché là, si che si guadagna. Sul piano linguistico, è già poliglotta. Parla, infatti l'arabo, il francese, lo spagnolo ( diffuso in uan parte minoritaria del territorio, ex colonia iberica )l'italiano e l'inglese che ha studiato. Fa la commessa in un negozio per uno stipendio da fame. Si sente ben disposta all'apprendimento di una quinta lingua. La mia concittadina non parlerà forse mai l'italiano, altri figli nasceranno, tedeschi o chissà. Anche il papà, trasferì la sua attività in una altra nazione - non mi dice quale -; ora, dopo essere andato in pensione, ne ha aperta una analoga in Marocco. Il Marocco - mi informa - è un Paese in pieno sviluppo economico: basta avere i capitali e si può star certi che nel Magreb occidentale lieviteranno, quindi, il Marocco è un Paese prospero per chi dispone di capitali, miserabile per chi ne è privo. Forse, spero, anche l'Italia, fra non molto, conoscerà questa dinamica economica e sarà ai vertic delle classifiche per reddito mal distribuito. Mi interessa di più conoscere e possibilmente approfondire la mentalità di questa Ruby laboriosa, mercantile e errante, secondo consolidati costumi familiari: sarà un' ebrea errante - tanti ce ne sono in Marocco e non conoscono particolari problemi - quindi espressisone di un cosmopolitsimo degli affari per lei ancora agli albori o è solo una levantina povera ma sveglia e disposta a mettersi in gioco, in formazione familiare, dove le possibilità appaiono più propizie e con i fondamentali minimi assicurati. Mi disse, infatti, dopo il suo matrimonio. che non avrebbe sposato un italiano perché da noi, fra le altre debolezze, non esisteva una tradizione di matrimoni misti e neppure una accettazione sociale delle culture estranee, perché l'immigrazione era un fenomeno di prima generazione. Famiglia, lavoro, tentativi, conservazione delle tradizioni in terra estranea, da non mischiarsi se non per una società ristretta già presente e sinergica, creazione, in giro per transazioni, di nuove soggettività. Niente di originale, né di nuovo, ma di vitale e interessante, sì.

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