lunedì 29 ottobre 2012

Ipocrite influenze.

Nella Sicilia delle 61 circoscrizioni a zero per la destra, di alcuni anni fa, si staglia, sullo sfondo di un astensionismo record, la vittoria minoritaria del candidato del PD e dell'UDC. A vincere, è sempre il Gattopardo e, nella fattispecie, la mafia, il cui garante è proprio il Cappellano dell'UDC. Grillo va all'opposizione e vedremo cosa potranno fare i suoi seguaci, in un contesto intimidatorio come quello siciliano. Totò Cuffaro langue in carcere e si consola con i suoi cannoli - speriamo non con quelli dei compagni di detenzione - e la prospettiva, già praticata, del non voto, si staglia sempre più nitida nella mia coscienza. Il PD è una ciofeca, plebea e arrogante, ipocrita e falsificatrice, come la destra. Leggo, nelle prime note della residua stampa..post ulivista, di "trionfo dell'autoproclamato innovatore", in perfetta sintonia con il pensiero, debolissimo, imperante, anche se l'aspetto lo smentisce. L'Italia ha questa fisionomia e non può, né si smentirà. Tralasciamo dunque le involuzioni sicule e parliamo di cose che contano, credem'a me. Un atletico collega, che per regolamento interno, non dovrebbe praticare sport pericolosi e incompatibili con la mansione, ha trascinato i suoi novanta chili di passione e di responsabilità - dicevano gli ammirati colleghi - fino al suo banco di sofferenza e di testimonianza. Già l'inverno scorso, scivolato con la moto sull'asfalto viscido, si presentò claudicante, con spacco inferiore al pantalone, in perfetta grisaglia. Lo aspettavamo già giovedì della scorsa settimana, nei pressi delle bussole e con un orecchio alla cornetta e l'altro al telefonino, fino a che, l'astuto rugbista, inscenò la pantomima dell'atleta a bordo campo, che schiuma agonismo..e poi rinuncia, fra gli applausi. Il poveretto, prima ancora di avvisare la sua famiglia, la sua fidanzata, ha relazionato il RDO. Potrebbe rischiare conseguenze non preventivabili, per la fretta, che mai sarebbero ascritte alla sua azienda, non avendogli quest'ultima sollecitato alcunché, se non per bocca e sommersa iniziativa di figure prive di inquadramento? Per questa via, certamente, ha avuto buon gioco nel violare la sua privatezza e nel suscitargli riflessi masochistici, prodottigli dall'emarginazione di qualsiasi forma di sindacalismo. Due influenze, uno strappo ai legamenti, i corsi, finanziati dalla Comunità europea e il banco è già saltato. E pensare che, per semplici contusioni..in itinere si marca visita e si chiede anche un risarcimento assicurativo. Beata l'azienda che non ha bisogno di eroi. Per gli eroi, ovviamente. L'Enrico Toti de no' altri ( antri è sbagliato ) ha evitato di essere ricoverato in itinere, da qualche ambulanza di presidio sul territorio, che lo avesse scambiato per un infortunato e non per l'eroe che passa ai nostri annali. Per oggi ( gioved' scorso ), non farà il suo ingresso trionfale nel nostro Cottolengo, nel quale la mente è, comunque, più sinistrata del corpo. Credem'a me, da noi si riposa solo da morti. E' opinione corrente che il Gonfio - per gli amici - sia stato sollecitato, messaggiato, durante la sua malattia; deve aver ceduto allo stress e preferito il dolore fisico. Un private banker rivela - quale canone di segretezza avrà violato? - di essere stato vittima, domenica scorsa, di un'ischemia temporanea unilaterale, che ascrive allo stress. Però, lunedì, mercoledì e giovedì scavallava come al solito e, oggi, di nuovo lunedì, è sempre in battuta, senza variazioni. In cuor suo, si riproponeva di darsi una calmata..ma solo in cuor suo. In compenso, l'eroica Guardia è riapparsa, con gruccia annessa al suo officio. Non è uscito per il caffé, non ha potuto depositare mazzette in cassaforte durante l'orario di sportello perché ci "avrebbe messo troppo a rientrare al suo posto", ha coercito le voluttà deietorie e, per lui, ho chiesto aiuto ai più caritatevoli colleghi, perché gli reggessero il moncone alla toilette. A sera, cioè in fin d'orario, il menomato è rimasto, come faceva prima d'infortunarsi, al suo posto. L'ho visto rigirarsi dolentemente sul suo scranno, prima di uscire. Sono certo che un ipote4tico lettore di queste note, ne trarrebbe pretesto per attribuirmi insensibilità morale, equivocando volutamente sui costumi e sulla moralità.

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