sabato 6 ottobre 2012

Svalutazioni.

Hanno svalorizzato il lavoro, grazie all'impegno sistematico di più governi che si sono passati il testimone. Hanno svalutato i salari e le pensioni, mentre era in atto una riduzione drastica del welfare. Il futuro di ormai ben più di una generazione di giovani è stato sequestrato. Così la crisi e chi la pilota, oggi, «ha la meglio» persino sui bisogni primari delle persone. Automaticamente le conseguenze del disastro vengono scaricate sui poveracci che non hanno né stock option né suv pagati dalla collettività per sopportare le valanghe di neve della Città Eterna. E sembra a troppi persino normale che in queste condizioni si pretenda da chi ancora un lavoro ce l'ha, magari cassintegrato o precario, di rinunciare ai suoi diritti perché oggi come oggi non ce li possiamo permettere. Non è più un diritto, dopo una valutazione positiva di un congruo periodo di prova - tre mesi - essere confermati in un lavoro: è stato il caso della brava e meritevole Ilaria Cesari, congedata dopo aver supplito alle carenze d'organico quest'estate. Quanto dev' essergli costato, a 'sti rabbini, materialmente e psicologicamente, sostenere un onere temporaneo perchè lo sfruttamento del personale era giunto all'estremo senza consentire più, nonostante questo, il mantenimento dei servizi? Quanto poi sia costato alla brava Ilaria vedersi accantonata dopo essere stata usata - come gli altri, ma solo temporaneamente - nulla importa. Io le ho augurato che si sia trattato di un colpo di fortuna e che non le capiti più di incappare in questi profittatori e spero che il fato le sia propizio. Hanno svalorizzato il lavoro a livello politico e sindacale, anche perchè, precarizzato com'è diventato, di valore in sé ne conserva effettivamente molto poco. Che senso conservano ancora, sia la politica, sia il sindacato per i lavoratori, che, soli, conferivano loro valore e dignità, mentre la parte benestante della società avrebbe preferito affrancarsene, eccezzion fatta per i servizi di polizia?

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