domenica 6 giugno 2010

Milone

Caro Milone,
sono in via dell'Indipendenza alla vigilia della commemorazione della Vittoria mutilata.
Sono dannunzianamente pieno di Passione e responsabilità e tendo all'eccellenza in un tripudio di fanfare interiori.
Entrando, ho riconosciuto un collega di Paternò, che conobbi alla metà degli anni '90in occasione di un'assemblea sindacale alla quale partecipai, nel sottotetto della Sede, allora corredata, in sala, di splendidi tappeti.
Era stato trasferito, non ne aveva compreso il motivo, imprecava e sacramentava in siciliano strettissimo. Erano gli anni dell'innesto Maramotti nel tronco centenario del Credem'a me.
Siamo tutti e due molto cresciuti, nel frattempo, di taglia sartoriale e siamo ancora qui a presidiare la nostra vetrinetta, con pazienza e responsabilità.

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