venerdì 18 maggio 2012
Motilità e astringenza.
Ci siamo finiti, volenti o nolenti, nella centrifuga dei capitali. Abbiamo detto addio a Lugano. Dopo generazioni, lo Stato è costretto a reclamare il suo.
Con moto, eguale e contrario, centripeto, reagiamo all'avertita invasione e riscopriamo il tepore del natio borgo antico.
Potessimo ritornare nell'utero materno..
Per sfuggire all'apparir del vero, cominciamo a cedere asset, stringiamo accordi per nuovi appalti societari, suggeriamo di non pensarci, ma "ci siamo in mezzo".
Però, finché trarranno guadagni da noi e la getione non sarà "affaticata" da un sindacato, per ora inesistente, questa finanziaria di famiglia e di una ristretta Buona Società, se la terranno e se la terranno cara.
Altrimenti, ne dubito.
Il nazionalismo finanziario è una contraddizione in termini.
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