lunedì 7 maggio 2012

La violenza, nelle sue molteplici declinazioni.

Tutto ricomincia dove aveva avuto inizio quarant'anni fa. Un dirigente dell'Ansaldo è stato ferito ad una gamba, mentre si recava al lavoro. L'Ansaldo è un'azienda meccanica ad alto contenuto tecnologico, che deve la sua floridezza superstite, alla tecnologia militare. Chi di spada ferisce, di spada perisce. Tutto ricomincia da Genova, città dei carruggi, spelonche e enclaves della Resistenza dell'altro ieri, di ieri e di oggi. Il presidio democratico degli operai, la ripulsa del fu partito comunista, non hanno mai mascherato questa realtà storica, incontrovertibile. Tutto ricomincia, là dove vige il sistema dello sfruttamento organizzato nelle fabbriche, là dove si è creato un proletariato urbano, una classe operaria che sopravvive al suo partito storico, pur degradando nella povertà e nella disoccupazione. Le opportunità per la ripresa della lotta armata risedono nella frammentazione sociale e, conseguentemente, politica di quest'Italia familistica, clientelare, compromissoria e stracciona e, a questo proposito, le prevedibili espressioni scandalizzate di tutto lo spettro politico, questa volta e in questo contesto, non ricompatteranno le masse, i ricchi con i poveri, gli opposti fra di loro. Nella nostra italietta, l'uscita di scena di Berlusconi ha provocato l'implosione e la polverizzazione del PDL, che, evidentemente, era privo di qualsivoglia substrato, come i derivati in finanza. In Grecia è impossibile formare un governo. Personalmente spero che la nuova tornata elettorale sancisca l'uscita dell'Ellade dall'euro. Pochi ne scapiteranno; il popolo ne beneficierà. Alla Francia, il compito di ritessere una trama civile in ambito europeo.

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