sabato 12 maggio 2012

Commiati.

Il saluto a Lucio Dalla è stato imponente e prolungato, ma lui era morto altrove ed era stato rimpianto da lontano. Aveva vissuto ed era onorato con partecipazione, ma, lui, no: era sempre rimasto solo, un'icona idealizzata, con pochi sodali, legati da un ricordo, da un dono,da un ultimo affetto. Il commiato da Maurizio Cevenini è stato commosso e sincero nelle parole, che sono state pronunciate lasciando sullo sfondo la veste pubblica di chi le ha espresse, ma che, evidentemente, erano rimaste inavvertite, tarpate e non erano state partecipate al solitario suicida, perché invischiato nella ritualità ipocrita del gioco politico. Eppure, non penso che la ragione del gesto sia riconducibile alla passione delusa per una dinamica troppe volte dimostratasi mediocre. Dell'uno si è perso il sentimento, dell'altro la compagnia.

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