mercoledì 12 gennaio 2011

Milone

Durante la settimana che ha preceduto il Natale, un improvvisato venditore di richiami aviari, sostava nei pressi della nostra porta e provava i suoi fischietti per invogliare i ragazzi che passavano a comperarli. Non era trascorsa mezz'ora da quando aveva cominciato, sulla pubblica via, che già i nevrotizzati colleghi smaniavano d'insofferenza, tanto che, ad un certo punto, ho suggerito loro di uscire e sparargli: avrebbero potuto giustificarsi, asserendo che l'avevano scambiato per un tordo.
La prospettiva necatoria li mise subito di buon umore.
Non un moto d'insopportazione per il continuo fischiare delle bussole, non un muscolo si contrae quando, durante i lavori di manutenzione elettrica, si innesca la sirena a 100.000 decibel.
Ognuno è assuefatto ai suoi richiami.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti