domenica 30 gennaio 2011

Milone

Ieri sera, caro Milone, ho incrociato,tornando a casa, un gazebo della FIOM. Che scostumati, ho pensato, invece di stare in fabbrica, al caldo, un po' come i miei colleghi emigrati, pieni di passione e responsabilità obbligatorie. I metalmeccanici raccoglievano firme di solidarietà con il loro sindacato che, nel mio piccolo, ho di buon grado accordato. Mi hanno allungato, senza parlare, due segnalibri e due occhielli da portare sul petto, con vignette di Vauro. A lato del gazebo, un operaio ( o era un funzionario sindacale che non aveva voglia di lavorare? )distribuiva dei volantini. Si trattava di un comunicato alla popolazione, descrittivo dell'organizzazione FIAT. Ti risparmio, amico mio, le analogie con il nostro caro Credem'a me, ma ti assicuro che, nella moderazione del linguaggio e nella semplicità dell'esposizione, era un documento sindacale e non il bollettino dei catecumeni che, umilmente, si affianca ai corifei aziendali, informatici e non. Decrittava, infatti, la vulgata marchionnesca e ne mostrava i presupposti e le pratiche conseguenze di ogni giorno. E' così che si dovrebbe fare sul versante sindacale, con passione e responsabilità, lasciando al libero arbitrio dei destinatari di farne l'uso che credono, ma non accettando di farsi fare la morale da loro.

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