lunedì 31 gennaio 2011

Milone

Caro Milone, mentre tendiamo all'eccellenza, come si conviene a dei bravi provinciali, molti segni, molti gesti, ci richiamano alle nostre origini. Pretendiamo di essere una banca elegante e poi giriamo per strada con due sporte usate ripetutamente, che contengono sacchetti di moneta, per approdare alla CAMST, dove "la mia responsabile" - mi aveva detto la volta scorsa una rubizza cassiera - mi indirizza alla Marisa, quando la incontro nel corridoio con uno straccio e un detergente per superfici smaltate in mano. Preclare esempio di proattività, che già trova ampia applicazione in questa pretenziosa simil-banca, con pretese estetiche. L'ho detto e ripetuto ai miei fascistoidi colleghi, che questa potrebbe essere una banca comunista. Non era forse un capitalismo di Stato che praticava un plebeismo diffuso e induceva nei suoi destinatari pasqualotti un sistema di manie di cui l'estetismo proletario ( o aziendalista )era il presupposto? Mi guardano smarriti, incerti circa una possibile presa in giro che sembra non sfiorarli, se a menarli per il naso è l'azienda. Forse perchè lo fa sistematicamente.
Vedendomi girare per il corso, la giornalaia moldava che gestisce un lilipuziano baracchino-edicola per la vendita di non tutti i giornali, mi grida di sotto il portico; "Ehi!! Non sono passati a ritirarli!" "Che cosa?" "I giornali!" Pare che il Credem'a me paghi ai neghittosi Euromobiliaristi, onerosissimi abbonamenti al quotidiano sul quale non tramonta mai il Sole ( dell'avvenir? ) e che loro non si peritino di ritirarli il lunedì, anche se si tratta dell'edizione del sabato. Tu credi, Milone, che recuperino la lacuna sullo storico dei listini?
Propongo di ridurre l'abbonamento ai soli cinque giorni lavorativi.
Sto diventando proprio una carogna. Se continuo così, mio malgrado, faccio carriera.

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