sabato 16 gennaio 2016

Romanzetti popolari.

Bergoglio, altrimenti detto il pampa-Papa, una ne fa e cento ne progetta. Ha presentato a Roma il suo libro: Il nome di Dio è misericordia, la sceneggiatura etica del suo Giubileo. Lo ha fatto in un tono più consono ad una tavolata fra intimi in trattoria, ricambiando abbracci e pacche sulle spalle. Il testo è stato presentato da un altrettanto - ma non di più - scatenato Roberto Benigni, che, dopo l'esegesi nelle piazze estive del solo Inferno di Dante, riconiuga ed alimenta il suo "share" popolare ( d'origine forse, ma oggi falso popolare )e lo fa insieme al Papa. Oh Francesco, ma che tu ffai? Birbantaccio! Benigni si è sempre prodigato in questa sua auto promozione, prestandosi alla rappresentazione sponsorizzata di se stesso, trapassando per le Feste dell'Unità, dove alla fine riuscì a prendere in braccio lo smilzo e severo Enrico Berlinguer, al grido di: Berlinguer, ti voglio bene! che diventerà un film. Attento a tutte le sue apparizioni nazional-popolari, si esibì anche a San Remo, dove palpò i testicoli di Pippo Baudo con il quale aveva duettato, accolto e celebrato dal primo (democristiano per raccomandazione) nell'ottica degli equilibri politici, se non delle larghe intese. Di questo passo toccherà, prima o poi, anche al pampa-Papa, a meno che non sia quest'ultimo a precederlo in un tripudio di popolarità. Purtroppo, l'azione "riformatrice" di una parte della Chiesa, forse neppure maggioritaria, ma che ha intravisto in Bergoglio il Gesuita, lo strumento politico per una sua risalita nei consensi "piccoli" eppur erosi, si avvilisce in un grottesco adattamento apparente alle costumanze adottate dal popolo, soggetto all'influenza dominatrice del capitalismo ideologico, riformate in misericordia e solidarietà, altrettanto ideologiche, almeno dal Soglio di Pietro, in una riedizione della Pesca miracolosa e nel successivo informale ma condiviso banchetto..dei soli presenti. Il Papa, da piccolo, in Argentina, voleva fare il macellaio. In quelle terre, ricche di allevamenti, è un'attività più diffusa che nella media: non è un'attività misericordiosa, non per le vittime certamente, ma forse, nell'inconscio bergogliano, il buon macellaio sarebbe stato colui che avrebbe provveduto alla ripartizione delle membra dei bovini ed alla loro distribuzione agli affamati ( attenti comunque agli onnipresenti "forchettoni" ). Roberto Benigli, che già ne interpretò il ruolo nel film di Renzo Arbore: Il papocchio, voleva invece, da buon attore, fare il Papa. Gli riuscì solo di farsi acclamare dal popolo radunato in piazza San Pietro, mentre attraversava per caso, rapidamente, lo spazio della finestra - minuscola dalla piazza - dalla quale la domenica il Pontefice recita l'Angelus, con predica, per gli astanti. Con un po' di ironia, bisognerebbe attribuire anche a José Maria Bergoglio, l'Oscar per la recitazione, come avvenne con Benigni per "La vita è bella". Vi si descriveva un lager nazista come in una fiaba, espunta dalla grossolanità. Almeno di questo aspetto bisognerebbe tener conto, anche se non dispiace al popolo..di Dio.

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