giovedì 28 gennaio 2016

Ragazzi e cani di vita.

Ad Aversa, nella spappolata banlieu napoletana, una cagnolona fiduciosa dell'accoglienza in paese e da tempo assurta a cane di quartiere, sotto il patrocinio del Comune, è stata violentata a sangue da non si sa chi, ma comunque inevitabilmente umani, secondo me, probabilmente, da un gruppo di ragazzotti, usi a condividere la promiscuità gerarchica della strada. I ragazzotti, sempre con grande margine di probabilità, abusano anche dei compagni più giovani, più educati, più deboli, in un contesto di parità/disparità viaria. E' tanto indifferenziata la loro libidine senza costume e sensibilità che devono aver pensato di approfittare anche di una femmina qualsiasi, una cagna in completa balia delle costumanze rionali. Hanno esagerato e una consuetudine - perchè credo che lo sia - è venuta alla luce. Si sono mobilitate le locali associazioni animaliste, ma non è di loro che ci si dovrebbe occupare: la violenza inconsulta dovrebbe degradare, in senso idealistico, i violentatori, invece degrada solo la vittima, soprattutto quando è umana, ma io credo che gli animali siano capci di sensibilità e di dolore in rapporto all'uomo che adorano e che li tradisce, li svilisce e che è anche capace di farne un sostituto per il tormento ormonale in un contesto dove è lecito supporre l'abusività dei padri sui figli o dei figli adolescenti o adulti sulle madri, soprattutto se vedove, protervi o incentivati. Non ci si vorrebeb credere, né pensare, eppure la vicenda di Frittella, venuta alla luce perché la povera cagnolona si è trascinata sanguinante per il quartiere dove è conosciuta, fino a che è stata soccorsa. ha certamente dei precedenti e avrà delle repliche. Quei ragazzotti diventeranno mariti e padri e solo l'ignoranza unificatrice di quel crogiolo potrà uniformarne il costume e renderlo "accettabile" perché condiviso o comunque diffuso. Quei ragazzotti chiederanno sovvenzioni alle amministrazioni locali, voteranno e si lamenteranno dell'abbandono dello Stato. Prima di sposarsi, frequenteranno i corsi prematrimoniali in parrocchia da don Ciccillo, che li avrà preventivamente assolti dalle loro intemperanze zoofile. Saranno padri ed "educatori" in un conforme, ingannevole ecosistema.

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