mercoledì 9 gennaio 2013

Tosse.

Il Credem'a me, la banca più bella che c'è, coniuga con nipponico costume, l'arcaica tradizione dei redditieri rurali, padroni parassitari della finanza per un ventennio, con gli strumenti tenologici più alla moda. In una sempre riaffermata ottica di risparmio, preconizzano di utilizzare i telefonini computerizzati, gli Ipad, gli Iphone, i tablet e quant'altro verrà, per lavorare, a spese dei dipendenti, in ogni ora del giorno e, domani chissà, della notte. Anche twitter e facebook sono, in questo senso, "attenzionati". Come coniugherà la strana banca l'uso dei social network, anarchici, prima ancora che mercantili, lo vedremo. Di certo saranno fra i fautori della censura in Rete, di cui forse si farà promotore, in Parlamento, l'onorevole Giovanardi. Il buon Nazzareno, pur intervistato da una nostrana Barbara D'Urso, si è mostrato incerto al riguardo. Anche @Pontifex, su twitter, pur di cinguettare giulivo, si sta sobbarcando mezzo milione di bestemmie in diverse lingue. Che ne sarebbe del nostro estetismo eticheggiante? Un'intranet sulla quale adottare un regolamento sanfedista e censorio? Un portale, sul quale chiedere e rifiutare amicizia, sul quale tenere riunioni festose a qualsiasi ora, con la partecipazione "obbligatoria" del coniuge, ma interdetto durante l'orario di lavoro, stimato sulla presenza effettiva, cioè ad oltranza, se necessario ( a chi? ), per continuare a mantenere l'organico fra pochi intimi e scambiarsi i piccolissimi favori compatibili? Il Nazzareno ridens, pur nell'ottimismo di facciata, tradisce l'imbarazzo per questo mondo invadente, al quale è difficile chiudere le porte e che è difficilissimo da omogeneizzare ai costumi domestici, ma al quale non si vorrebbe rinunciare per il timore appropriativo di sterilizzarne le potenzialità commerciali. Tante cause, come quelle che furono intentate agli ingrati denigratori su Facebook , col rischio di essere superati, in sede di diritto, da una giurisprudenza tecnologicamente aggiornata? Quando saranno state elaborate le risposte, a rima baciata, la nostra graziosa e savia intervistatrice annuens, lo interrogherà di nuovo su "innovazione tecnologica in Credem'a me, terza parte". Speriamo che, per desiderio di apparire anch'essa, immagine a parte, non lo faccia incazzare. Padre Georg, dopo "Sua Santità", che, dopo tutto, riguardava proprio la sua irresistibile ascesa, ha bruciato le tappe. Condannato, perdonato e ostracizzato il maggiordomo, che, proprio lui, aveva scoperto, la sua carriera è diventata fulminea: subito dopo aver accantonato la vecchia "famiglia" pontificia, mai gratificata con una promozione , eccolo Monsignore e, subito dopo, Arcivescovo. Sull'inerzia, un settimanale di gossip lo ha preconizzato Papa. Non credo, sarebbe una riedizione nepotistica e tradirebbe un grave stato di crisi della Chiesa gerarchica, non intaccata dall'esterno, ma molto fragile internamente. Dubito che lo sia fino a questo punto. Resta segretario, in attesa di tornare in Germania, a capo di una delle diocesi meridionali e, nel frattempo, potrà accreditarsi nella Corte vaticana, composta da un Monarca assoluto e tanti Principi ( in realtà, feudatari litigiosi e intriganti ), senza eredi. Uno Stato di Vescovi-Conti, celibi ma non casti ( i preti non pronunciano voti di castità, lo fanno solo i monaci, ma su questo bisognerebbe intrattenersi a parte ), celibi ma non casti, in buona percentuale omosessuali. Era uso, infatti, indirizzare alla carriera ecclesiastica i figli "pencolanti" delle famiglie patrizie legate alla Chiesa non solo da sentimenti di fede, con l'ovvia garanzia clientelare che avrebbero fatto carriera. Bizzarra comunità statale, quella ecclesiatica, composta di soli uomini e, al massimo, di donne lavanderine e cameriere, anche se qualificate. Sembra una setta , dopo che, per avvenuti mutamenti delle dinamiche economiche , soprattutto fondiarie, ha dovuto rinchiudersi dentro le mura leonine, curando attentamente di evitare una discendenza legittima: eunuchi - ma non è vero - per il Regno dei cieli. Lo sputtanamento editoriale, arcanamente rivolto alle dinamiche curiali e la volontà di ciascun Pontefice, eletto da una maggioranza di Cardinali, da sempre ispirati, prima dei Conclavi , dalle autorità politiche dei loro Paesi, con i quali sono più o meno ammanigliati e che hanno interessi di coalizione "ad includendum" o "ad escludendum", ha impresso un'accelerazione all'unica prassi successoria contemplata, senza peccato, di Padre in Figlio. Lo Spirito del Padre ( la madre è strumento ) aleggerà sul prossimo Conclave. Extra omnes. Marco pannella, senatore a vita. Chi altri poteva proporlo se non il canonico Fausto Bertinotti, sacerdote di una chiesa dismessa, che sopravvive solo nella liturgia nostalgica di extraparlamentari cenacoli. Chi altri, se non lui, poteva farsi suggestionare dagli incessanti digiuni della fame e della sete, capricciosamente ostentati fin sui limiti biologici, che non ha mai oltrepassato, grazie ai lamenti solidali dei Presidenti delle Repubbliche, prima, seconda, terza e le visite di Primi Ministri tecnici e delle conseguenti riprese televisive di un vecchio capellone emasculato, una volta immortalato mentre si dissetava con le sue urine. Il vecchio fanfarone "liberale" che vorrebbe evangelizzare il mondo o, più modestamente, l'Italia per via legale. il "gobettiano compagno" della Prima repubblica, quando veniva preso a schiaffi, "gandhianamente", dagli uscieri delle Sedi del P.C.I., davati alle quali si recava in lamentazione e che si accompagnava velocemente nei cessi che ospitavano le kermesses del Partito radicale, ancora non transnazionale, con Gianfranco Spadaccia, fra una blaterazione e l'altra e appariva imbavagliato nei tempi concessi dalle tribune elettorali, che si accodò, attribuendosele, alle campagne referendarie sul divorzio e sull'aborto, condotti a civile esito dai socialisti e propugnato ( il divorzio) anche dalle ultime tracce di liberali ancora presenti nel '74, nel Parlamento italiano, si accodò poi, con esito decrescente, a tutte le correnti ed occasioni, fino a "patrocinare" - ma non è vero - l'elezione di Scalfaro, il più reazionario Presidente della Repubblica, dopo Antonio Segni, per fortuna paralizzato da un ictus. Dubito che possa essere nominato. Continuerà a tormentare gli insonni redattori volontari di radio radicale , che lo vedranno comparire, a notte inoltrata, fatto come un copertone e che gli cederanno prontamente il microfono,per le sue incongrue blaterazioni da ubriaco..nella migliore delle ipotesi. Non ce l'ho con Giacinto Pannella, detto Marco; constato solo che, anziché la rude , ma sincera tempra degli abruzzesi, lui ha coltivato, fino alla dissipazione , lo spirito di un altro abruzzese anomalo: Gabriele Dannunzio.

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