giovedì 24 gennaio 2013

Tecniche di sviluppo del Pacman.

Pacman manduca implacabile. Il video gioco, adeguato al livello culturale medio della giovane e sprizz forza lavoro del Credem'a me, allieta le nostre pause ( horribile dictu!). Il sistema conta le ore, probabilmente i minuti mentre il pirana avanza verso la sua prossima preda sul mercato degli scarti e lei, rossa fuoco e con due occhi miti e smarriti, ricorda una mucca vergine recata alla monta e costretta fra due stanghe che la immobilizzano, mentre il toro sbuffante viene condotto all'officio. Questo avviene nelle scuole e nelle facoltà di Agraria, dove, a puri fini didattici, si opera ancora tradizionalmente, per stillare, fino allo sfinimento, il povero ( all'inizio non lo sapeva ) donatore di seme, sforzato, in ultimo, da un greve inserviente che, munito di guanto profilattico fino al bicipite, gli infila, senza troppi complimenti, l'avambraccio nel retto, per farlo eiaculare ancora. Le vergini condotte al Tempio, una versione bovina della "cresima", che forse illumina circa la predilezione ecclesiastica per i minori, sono intimidite, allarmate e, non essendo propriamente delle signore, anche un po' contrariate. In capo a un anno, dato che dovranno produrre nuova carne da macello, fino alla loro di macellazione, dispensando, nel frattempo, latte..ad alta digeribilità, solleveranno la coda, appena entrate nel "talamo", continuando a biascicare, o peggio. La propaganda aziendalista è identica, con qualche, ma non molte, variazioni lessicali. alla retorica da caserma, al peggior gergo squadristico, per Navy seals o similia con cui li si voglia appellare. Soprattutto, ne compendia lo spirito becero, mentre demanda manierismi e cicisbeismi all'accreditata conventicola, che Alberto Arbasino chimò "birignao", con dandystica, ammiccante ispirazione. Nel linguaggio, ripetitivo fino allo stordimento - per non sbagliare - non si dimentica mai di sottolineare che ogni specie non evadibile, "deve" essere concepita e usufruita solo al fine del risultato propagandistico, reiterato e ritualizzato, come in una setta ideologica o religiosa, ai fini della "maggior gloria del Signore". Lo spirito d'impresa, ridotto ai suoi fondamenti etologici, è solo questo e cosa c'azzecchi la partecipazione delle donne che, fateci caso, si è consentita contestualmente ad una standardizzazione dei ruoli e delle carriere, per altro assenti da noi, ad una prassi violenta ed affannosa, non si spiega se non con la loro riprogrammazione "culturale", frutto di troppe e celebrate false profezie. Il sistema informatizzato ne accentua, intra net, le caratteristiche di regime autoritario, tendente al totalitario, attraverso la sua imposizione quotidiana, le sue campagne demenziali, le sue bugie sistematiche, la ridicola paura di qualsiasi voce critica, la sentenziosità moralistica, la permalosità che tradisce la coda di paglia. Oggi mi ha scritto Adolfo. Un pensiero, anche per noi vecchi, commuove, soprattutto se ci rassicura circa le più efficaci metodiche spremitorie, anche per le nostre ridotte capacità. A parte, con specifica comunicazione, si accennava alla prossima sperimentale istituzione dei Maestri/e di Mestieri, che mi è sembrato una ibridazione fra un improbabile bottega artigianale, autonoma e creativa e l'Officina tecnica ( va di moda ) o di mestiere degli iniziati Muratori. Alla fine, ero di buon umore. Un giovane imprenditore degli infissi, ignoto ai nostri fondali, che suscita, da quando ha cominciato a servirsi della nostra territorialità, i sospetti dell' addetto alla sorveglianza, viene finalmente presentato al Padre guardiano che lo conduce, poscia, ai Patriarchi, come se fosse un pretendente alla nostra mano. Il filtro, in vero assai particolare, viene esperito con metodo da gang di quartiere e rafforza il controllo su tutto quanto avviene nel nostro extraterritoriale dominio. Si propone un fiducioso che chiede garbatamente del Direttore al quale lo indirizzo, premettendogli di farsi annunciare, dimenticando che non abbiamo né usciere dedicato, né segretaria del Direttore, come in tutte le ( altre ) banche. Poco dopo, lo vedo ridiscendere all'incontrario, scortato dal Direttore stesso, il camminamento dei nostri Fori imperiali che aveva risalito con la speranza ingenua che il dialogo, le maniere, fossero patrimonio di ciascuno. Lo sento piangere e lamentarsi perché " mi cacciate via". Il Direttore ritorna in Direzione scuotendo la testa. Mi sa che il mio KPI ne risentirà. Il pulsante d'accesso sibila ad ogni ingresso, il cilindro magnetico fischia rilevando anche il ferro nel sangue, di...sempre le stesse persone, gli stessi avventori, gli stessi colleghi dell'Accademia peripatetica della Stoa. Arriva il cappellano. Anche lui incombe come la nemesi storica. Rientra infatti in filiale a pomeriggio inoltrato invece di proseguire per casa od altra destinazione amena. Ecco la silenziosa signora delle pulizie del gatto, sempre precisa nell'entrare e nell'uscire dopo trenta minuti primi. Ancora, l'allucinato inserviente a contratto ristretto, che deve vuotare i cestini a giorni alterni e lascia l'involto del pattume, nell'antibagno o sui Fori imperiali, dopo essersi informato se "ci sono ancora i clienti", come da demando della sua impresa e come se noi non avessimo gli "appuntamenti" che, a una cert'ora rischiano di consumarsi nel rusco. La nostra rappresentazione si replica, identica, dall'inaugurazione, come gli spettacoli a Broadway. Quasi nessuno, come tante altre volte è successo, abbandona il desco all'ora giusta, ma anche questa non è una novità. Si coglie solo un fresco nervosismo che le riunioni settimanali renderanno endemico.

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