mercoledì 16 gennaio 2013

La Patria è di nuovo in armi.

L'Italia fornirà appoggio logistico, come fece durante le guerra civile libica, alle truppe francesi in Mali. Strano che l'accordo sia stato preso con l'americano Leon Panetta. Come in Libia, se ci sarà richiesto, bombarderemo gli obiettivi sensibili, in una estesa guerra impropria e non dichiarata ai quaedisti o definiti come tali. Anche la Germania dichiara che la presa di alcune località maliane da parte di milizie incontrollabili, costituisce un pericolo per l'Europa tutta. L'importanza strategica di un paese piccolo e miserabile viene dichiarata, non spiegata e accettata acriticamente. L'Italia in crisi si riarma con strumenti incongrui alla costituzionale difesa del territorio e continua ad uscire, in missione pacificatrice, in ogni parte del mondo dove siano contestati gli interessi delle potenze maggiori, di cui l'Italia è caudataria. Dopo decenni di assenza dallo scenario internazionale, semioccupata da basi statunitensi e con un esercito di leva, con Craxi l'Italia cominciò ad uscire dai confini, in una comoda opera di supporto alla geo politica militare degli Stati Uniti, con il corrispettivo rispetto che l'incidente del Cermis e la morte di Calipari dimostreranno. Da allora , giovani disoccupati in armi sono morti quà e là, perché, a loro volta, impegnati in azioni belliche mai dichiarate, sotto il comndo inglese od americano, dopo che questi due Paesi avevano denunciato la connivenza con i capi delle fazioni resistenti dei comandi italiani in loco e perchè anche all'Italia fosse assicurata una parte minore del busines petrolifero, in cambio della collaborazione militare. Ora, questa "collaborazione" si estende alle ex potenze coloniali, in quest'ultimo caso alla Francia e, forse, domani, alla Germania, in prospettiva "europea", mentre l'economia di guerra, spacciata per competitività commerciale, si spaccia e si propone nella propaganda pubblica e privata. Non è quindi del tutto esatto che la guerra non incomba più sulle crisi economiche e finanziarie; la si svolge, infatti, per procura e direttamente su scenari remoti, in precaria alleanza fra Paesi consumatori.

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