sabato 30 giugno 2012

Percorsi.

Esame diviso in tre prove. Tre esaminatrici. Pietro, in diciotto minuti, ha superato la prima, mi pare sul cranio. A sinistra, troneggia un arto, a destra un microscopio. Pietro attende di essere chiamato per la seconda prova. Mamma mia, che stress, povero Pietro. Sono certa che andrà alla grande. Nel culo alla balena!! Avanti con la seconda prova!! Pietro al microscopio. Docente cinese. Nove minuti. Mi sembra bene. la cinese annuiva, interloquiva e sorrideva, con un'espressione tra il rapito, il compiaciuto e l'omicida. Sei un giornalista fantastico. L'angolo della terza esaminatrice si va corredando di reperti anatomici di plastica. L'interiorità dell'uomo su un banco di macelleria. Siamo animali, ahimè... L'esame sta entrando nella routine. La cinese si fa lo chiffon mentre ascolta, alla sua destra, protendendosi sopra una scatolina di cartone, contenete delle maschere veneziane, si concertano le altre due. Mi pare che Pietro, mediamente, sia ascoltato più a lungo. Mia madre lo chiama al telefono. Muto. Mi sovviene di pensare agli animali macellati questa mattina, mentre osservo questa accademia della sofferenza potenziale. Un manichino androgino, con un seno scorticato e uno sportello mediano, presiede ieratico al cicaleccio scientifico. La sua miseria anatomica confligge drammaticamente con la sua serietà. Tocca a Pietro. Pietro col cuore in mano.. C'è anche il gambo. Sei troppo simpatico. Otto minuti, trentatrè in tutto di esame. Un'ora e venti di attesa. Una stretta di mano e 28. Ottimo. E' Anatomia, non quisquilie...Bravo Pietro. E' stato fantastico!!!! Bacio

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