lunedì 4 ottobre 2010

Milone

Consola, caro Milone, riscoprire la presenza della devozione popolare. La città pare deserta, i portici rivelano la perfetta simbiosi dell'architettura con i motivi decorativi delle volte e del marciapiede, all'interno dei quali si inquadrano rari passanti.
Solo qualche scristianizzato - i soliti noti - si è presentato ai nostri sportelli per l'aggiornamento dei suoi materialistici sentimenti, considerando che oggi è anche San Francesco, patrono dell'Italia minore.
Gli studenti non studiano e le famiglie che possono, prolungano il fine settimana, si levano con comodo e solo nel pomeriggio faranno due passi in centro.
La Festa patronale richiama alla mente le onoranze al feudatario castellano, che ti dà da mangiare ( gli avanzi ), che consente alle pulzelle spulzellate da qualche garzone di trovare una scusa per il matrimonio, rassicura, cioè, circa la propria "sostenibilità".
Talvolta ci si arma e si combatte per lui.
Per questo il patrono è "santo" ( da sanitas=salvezza, ora salute ) e pigramente onorato, Credem'a me.

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