lunedì 18 ottobre 2010

Milone

La nostra appartenenza, caro Milone, non contempla, ovviamente, normative, circolari ed un ufficio preposto alla loro diffusione e lettura. Bastano i flash di propaganda, i corsi di indottrinamento, dai quali i giovani partecipanti tornano sempre più condizionati e dotati di parole d'ordine simili ai riflessi pavloviani, la comunicazione ad una via dei vari "C", nei quali vengono replicate, senza cambiare neppure una virgola, le disposizioni acquisite, anzi trasmesse, sul Sinai.
Per questo ci vuole tanta passione e responsabilità, per sopportarla.
P.S.
Non guardo quasi più i telegiornali, ma ieri mi trovavo in una stanza attigua e lo schermo dei nostri valori condivisi trasmetteva una lamentosa immagine del Santo Padre - sembrava, a dire il vero, la Papessa Benedetta - che sospirava: "il lavoro e l'impresa devono concorrere al bene comune". Non credo al bene, casomai ai beni - non intesi solo in senso materiale - come non credo al lavoratore, ma ai lavoratori, ciascuno con una sua specifica individualità. Accetto che altri possano credervi, laici o devoti che siano, ma un po' me ne guardo.
La FIOM-CGIL ha tenuto, di sabato, la sua manifestazione nazionale. Non ci sono stati disordini e non sono stati mangiati bambini ( Jonathan Swift sosteneva che i bambini più buoni sono quelli dei paesi papisti, teneri e fragranti ). CISL e UIL - l'acqua santa e il diavolo - avevano officiato insieme, sacrificando il capro espiatorio del fisco. la CGIL ha manifestato per tornare a trattare, secondo l'adusata doppiezza (ex) comunista. L'acqua santa e il diavolo trattano, a prescindere. Capro espiatorio: il lavoro.

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