giovedì 14 ottobre 2010

Milone

Dalla mia posizione privilegiata posso monitorare il via vai dei colleghi e, pian piano, farmi un'idea di che cosa vadano a fare.
Nei gironi scorsi, caro Milone, ti confidavo che spesso mi sembra che siano più le entrate che le uscite nel corso della giornata., possibilità illogica e quindi impossibile.
Un attimo fa, però, mi è sovvenuto di avere inquadrato nel mio spettro visivo un accigliato Nicola, lo stagista del Credem'a me. E' entrato con una borsaccia giallo-sporco ed è subito uscito di nuovo con una rigonfia busta di cellophane. Sarebbe bastata un'occasionale distrazione per presumere che fosse uscito una volta e rinvenuto due. Una volta, al rientro pomeridiano, gli ho chiesto se fosse soddisfatto dell'apprendimento sul campo che gli riserviamo e lui, di solito laconico e più che riservato ( devono avergli anche suggerito l'acconcio comportamento da seguire ) ha espresso tutto il suo entusiasmo per l'affiancamento ad un tizio a me ancora ignoto. Sta di fatto - ormai dubito di sbagliarmi - che svolge soprattutto le commissioni, così usuali da noi, a domicilio dei clienti, privati o rivenditori che siano, ovviamente quando la visita non rivesta un carattere "incentivante" per il gestore o la gestrice.
Rigorosi studi, sudate carte e tanta strada ancora da percorrere, con l'illusione, per sedare il disappunto, di andare "per aspera ad astra".
Sarà meritocratica quest'azienda, ma io, non solo in banca, non ho mai visto che, a chi sono riservati questi "meriti" siano date altre "possibilità od occasioni ( casomai della vita )" che non siano strumentali.
Carmina panem non oportant - carmina nella vasta accezione di teorie - e a un bravo laureato con master è sempre preferito il protetto o la protetta di qualche salumaio ricco.
Da che mondo è mondo e da che banca è banca.

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