martedì 19 febbraio 2013

Moralità.

Il cardinale di Los Angeles, che ha coperto per anni, oltre un centinaio di pedofili, annidati fra il clero, che hanno distrutto la personalità in evoluzione di tanti poveri bambini, parteciperà al prossimo Conclave, sarà visitato dallo Spirito santo e, già che ci siamo, potrebbe essere nominato successore di Pietro, al motto di :"lasciate che i bambini vengano a me". Gesù Cristo, che viveva in una società primitiva, dove l'abuso verso i minori, di modesta estrazione, era diffusissimo, come ancor oggi avviene nelle società arcaiche ( come la Chiesa? ) e negli arcaici costumi, familiari e sociali che sopravvivono sotto la patina della modernità, fu esplicito, in una delle frasi lapidarie contraddittorie della prassi e che, proprio per questo, ritengo e spero non interpolate: " Chiunque scandalizzarà ( questa, è forse, l'unica espressione verbale interpolata )questi fanciulli, sarebbe meglio che ( prima ) si mettesse una pietra al collo e..". Sarebbe questo, praticamente, l'unico sistema di salvaguardare la salute psichica di tanti fiduciosi immaturi, al riproporsi, attraverso le generazioni di tanti abusatori in potenza e negli atti, nei confronti dei quali non valgono giustificazioni e verso i quali disgusta l'omertà ambientale; di qualsiasi ambiente. La realtà della pedofilia deve essere ben più estesa di quella che si è scoperta recentemente, prevalentemente, anche per scoperti fini speculativi, che non ne attenuano la colpevolezza e la miseria, nei ranghi ecclesiastici e deve essere diffusa in aree del mondo dove la coscienza civile e le condizioni sociali, morali e materiali, sono ben più spente e molto meno reattive che negli Stati Uniti, dove, per altro, la denuncia è stata "compensata" con cospicui risarcimenti finanziari alle vittime venute alla luce, che sono servite ad ammortizzare gli handicap di realizzazione personale, ma soprattutto di amputazione morale e di apprezzamento positivo e fiducioso del mondo circostante, che hanno negato una esistenza normale a tante povere vite. Spaventa, soprattutto, l'indifferenza e la inconsapevolezza di molti, troppi, circa la gravità, irredimibile, di questi comportamenti. Banalizzando molto i comportamenti di costume che la cronaca ci propone, ho letto che il segretario dei democratici, Pier Luigi Bersani, prevedendo che dalla mischia di bassa lega della campagna elettorale scaturiranno coalizioni gracili e influenzabili, si propone di attingere ai ranghi dei deputati e dei senatori grillini, per sollecitarne le velleità di una comoda e prolungata carriera parlamentare, attirandoli verso la propria area, dato che stima, per l'ufficiale indeterminatezza delle loro (non) appartenenze, che possano essere più proclivi ai proclami della sinistra anziché della destra, presumendone una ambizione pari all'inesperienza d'aula e di corridoio. Lo farà "sui fatti", secondo l'abusato frasario della sinistra ex comunista, che fa, dell'esser priva di mezzi materiali, una virtù che invece non esiste, perché limitantesi soltanto ad attingere ai pubblici denari, anziché a quelli privati, come faceva e farà Berlusconi, che i deputati e i senatori li compra in contanti. La sostanza comportamentale di questi smaccati e ormai preventivamente dichiarati atteggiamenti è miseramante e graveolentemente la medesima e di un miglioramento del costume politico - se mai vi sarà - non si intravede traccia. Non solo, dalla consultazione, senza riferimenti oggettivamente praticabili, uscirà un pantano, ma ci si propone, con "realistico" adattamento, di guazzarci dentro e di "lottare" per prevalere in quello specifico elemento.

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