martedì 5 febbraio 2013

Messaggi in bottiglia.

Per il vasto pelago informatico, inaspettata mi è giunta una missiva. E' firmata Angelo e Stefano e vi si parla, come fra vecchi amici, di "cattiveria commerciale" e corollari. Ora, la cattiveria basta a se stessa, non vedo il bisogno di aggettivarla, a meno che non la si voglia rendere benefica ( a chi? ). E' un po' come l'onestà "intellettuale". Si è onesti o disonesti, senza gradazioni. Comunque sia, il regressivo sproloquio inneggia alla risalita delle rapide di alcune squadre raggianti di essere schiacciate da un coach e riecheggia le cronache calcistiche di Sky. Anni or sono, al Credem'a me venne tenuto un seminario motivazionale, durante il quale, agli attoniti uditori venne illustrata la metodica applicata dal dialettale allenatore Pier Luigi Del Neri, presso il Chievo f.c. Ritenevo di non aver esagerato, suggerendo subliminalmente e ad audio quasi impercettibile, alcuni discorsi di Adolf Hitler ai Quadri del suo partito e avevo ragione. Con quella becera metodologia, il pigro e mediocre calciatore che era stato, nel confermare la sua mediocrità, si proponeva, riuscendoci, pur fra numerosi esoneri, di scalare gli ingaggi spropositati di uno spettacolo che con lo sport non ha più nulla a che spartire e che rappresenta un'icona dello spirito di sopraffazione e dell'assimilazione partecipe a contenuti speculativi privati ed aziendali. Ricchi premi e cotillons, fra i quali la Mini minor dismessa dalla figlia di Angelo, primo ed unico premio della fiera parrocchiale, per dieci o undici squadre di guastatori e acquisitori delle liberate quote di mercato. Stefano appare nelle slides con una testa gialla di Gabibbo, che ne migliora sensibilmente l'aspetto, mentre fra tripudi carnevaleschi, alcuni saltimbanchi di quelle che si sono ridenominate agenzie promozionali, si contorcono sotto lo sguardo lubrico di una allucinata e fremente claque. In tempi non lontani, certe baracconate sarebbero state tacciate di abuso della pubblica credulità, ma fra di noi, nel nostro privé diventano lecite ed impositive. Pare che un contagio, una pandemia, una riedizione gioiosa della peste si stia diffondendo orizzontalmente in tutta l'Italia Credulona, mentre i Direttori, gli RDO e gli RDE ci ricordano di disperdere le ferie su tutti i mesi dell'anno per non causare oneri all'azienda che è già costretta a pagare gli stipendi ma che, se non fosse legalmente costretta - se tanto mi dà tanto - distribuirebbe, in sostituzione, un po' di ludi circensi, farina ( poca ) e forca ( a volontà ). E' veramente, la nostra, una comunità autosufficente, nella quale si ride da soli, ci si esalta reciprocamente, si tripudia per le fortune del Signore, sempre rinchiusi nel cortile di un castello protetto da mura invalicabili. Saremmo un partito invincibile, se l'asocialità non fosse la nostra cifra e la guerriglia predatoria non riproducesse, in scala, l'imperialismo napoleonico. A proposito. Uno sdegnato Adolfo si chiede, rendendoci partecipi del suo cruccio, come sia potuto avvenire che qualche sconsiderato gazzettiere, al di fuori delle nostre facoltà censorie, si sia azzardato ad assimilarci ad entità giuridiche ed umane palesemente inferiori e tutto perché, a Trani, siamo incappati in due operazioni sui derivati, apportateci da due invasori, prontamente isolati ed espulsi, confondendo artatamente le fisiologiche patologie con l'immoralità generale. La miglior replica sarà dilagare incontrastati sulle rovine fumiganti del credito e della finanza, al grido: vi facciamo un Pacman così!

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti