sabato 23 febbraio 2013

Gazzettieri e pennivendoli.

Un quotato notista del Corriere della Sera annota quest'oggi che sarebbe in corso un complotto internazionale per escludere dalla papabilità alcuni prelati, "speculando" sulla pedofilia. E' purtroppo possibile, così come è praticamente certo che il quotato ( da chi? ) notista della grande borghesia, laica ed ecclesiastica, giochi di sponda, sotto le vestigia, storicamente inquinate, della testata che lo ospita perché dica certe cose, con i poteri forti, come sono anche quelle vaticane o religiose, se e quando rivestono un potere. E' così che, il Cardinale "barbera" Bertone, tuona contro la stampa non devota. Non che la stampa non devota, a prescindere che sia tale, non abbia i suoi robusti e forse non limpidi interessi a cavalcare una vergogna, anzi un crimine, che nessuna diplomazia e nessuna politica può mettere in secondo piano. Alla mia moralità semplice e sincera di agnostico e di laico, nulla importa che si salvi la Chiesa se questo va a discapito anche di una sola e concreta vittima. Il guaio è che, questa volta, a non essersi comportato "devotamente" è stato il pur timido e succube Pontefice tedesco, che ha ritrovato nella sua avvertibile onestà e coerenza le risorse per fare il gran rifiuto e nel dichiararne ripetutamente, con le parole e la scelta delle date, le ragioni, liberandosi dal giogo dei cardinali arrivisti, "ladri e fornicatori" - ci sarebbe addirittura una lobby di pederasti come nei cenacoli letterari, artistici, politici ecc., una sorta di fratellanza sodomitica. Il senso della solitudine, della estraneità e dello smarrimento riguardano solo chi si è illuso circa la logica consequenzialità dell'onestà, in ogni ambito. Ma a me, estraneo a qualunque ipotesi o interesse di speculazione su di un atto così specifico ed da me così avulso, questa decisione è piaciuta e spero che sia foriera di un forte dibattito, possibilmente un Concilio, perché, in ambito sociale e sociologico, i cattolici, una delle tante componenti e non più maggioritaria, della società nazionale e di quella mondiale restano una realtà significativa, che, per decenni, si è invischiata in ogni sorta di negozio, con i risultati che si possono apprezzare.

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