giovedì 17 febbraio 2011

Milone

La nostra Sede di Bologna mi ricorda sempre più speso la caserma Zanzibar, retta dal Generale Buttiglione e resa celebre da una delle più dinamiche trasmissioni della radio italiana: Alto gradimento, con Renzo Arbore e Gianni Boncompagni.
La cura del particolare inutile, la rivista alle divise e alle camerate prima dell'alza bandiera, il saluto cerimoniale a chi entra - anche se si tratta del collega ignoto - come erano soliti fare i soldati agli uscieri dei grandi alberghi, a Roma, che scambiavano per alti ufficiali.
L'attività di presidio e di difesa - anche se nessuno ci insidia - i sogni di grandezza soddisfatti con acronimi ed assegnazioni verbali che rimandano la mestizia alle economie per la cena, la puntuale denuncia di ogni inosservanza degli ordini di servizio, con ampia descrizione delle ricadute sulla reputazione del "reggimento", le comunicazioni ad una via, correttive, ammonitrici, sanzionatorie e lodatrici di ogni eroico risultato. L'etica del soldato, sciorinata ogni ora sul portale, nelle mail, tanto magniloquenti, quanto adeguate alle scarse ( stimate ) capacità di comprendonio dei destinatari.
Che differenza fra l'aula sorda e grigia dalla quale provengo e questo bivacco di manipoli!!

I giovani guardano sempre ad un futuro indeterminato ed impiegano ogni loro energia a beneficio di coloro che dovrebbero ( perché? )renderlo pari agli archetipi che si portano dall'infanzia. Si assoggettano, nella aspirazione ad assurgere ad un ruolo dominante nella società, di poterne interpretare i riti ripetitivi e confermativi, di recitarne le banalità colloquiali, di essere come tutti quelli che contano. Così sprecano tante opportunità o le consumano convulsamente, quasi che ritardassero e contraddicessero la loro epica scalata.
Da che mondo è mondo, ogni compagine organizzata, religiosa o civile, ha sempre tratto profitto dalla retorica che, facilmente, - tramite le stesse strutture "parentali" previste allo scopo - riesce ad inculcar loro, gli fa una faccia compiaciuta e poi gli ride dietro.

E' passato solo un giorno dal Gran Rifiuto della Cancellieri di "farsi strumentalizzare" dai partiti - in realtà, il minestrone è solo quello della Destra -, come se fosse un disonore, o meglio una zavorra d'ineleggibilità - che il medesimo schieramento, alla ricerca di un'icona vincente, si dice disposto a mimetizzarsi, a "trasformarsi" ulteriormente, a scomparire dalla scheda elettorale, a non essere più una compagine ufficiale, ma un commando in agguato.
Se poi, dalla società civile, dopo i seicento manifesti, rimasti per ora in tipografia, si leverà un coro addolorato e anelante, il "core" del Commissario potrebbe sciogliersi ed indurla al sacrificio.
Che società spappolata, dove gli unici interessi e, purtroppo, gli unici valori sono quelli del biglietto dell'autobus, delle concessioni comunali, delle tasse locali e dei buchi nelle strade. Una generazione è scomparsa, credendo nei principi dell'appartenenza e rivendicandone pubblicamente i contenuti, organizzati nei partiti. Poi, la corruzione, il declino, la caduta dell'ordine del dopo-guerra ed ora, il riflusso immemore sul meno peggio, per sé.
Leggevo sull'Espresso di una sorta di resurrezione del generoso Partito d'Azione, i cui geni sarebbero rintracciabili, per il settimanale radical-padronale, nei tanti "figli di nessuno" che proiettano le loro ombre sulla parete della caverna.
Che pena! La politica e la società devono soffrire di qualche malattia urologica.

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