sabato 5 febbraio 2011

Milone

Sul ripiano laterale inferiore del banco della portineria - il luogo dal quale si controlla l'identità dei postulanti e li si indirizza agli ambiti per loro previsti - giace una chiave a disposizione di chi si attarda e rimane solo, come un anacoreta, a testimoniare a chi tutto vede ( attraverso le telecamere ) la sua Passione e Responsabilità.
Ora, forse, mi spiego certe frequentazioni sull'uscio, all'ora di chiusura. Sono i nostri pellegrini, itineranti per acquisire la animee i patrimoni, che ritornano al convento e che vi si attardano a riordinare le carte e le idee per l'indomani.
Lasciamo perdere tutte le violazioni delle norme sulla sicurezza - qui non hanno cittadinanza - e soffermiamoci sul passe partout dei nostri sentimenti professionali: la chiave è una di quelle di "ultima generazione, non riproducibile, a norma europea" e dovrebbe rendere inaccessibili i locali ai non adepti.
Sta di fatto che è identica alla mia e probabilmente è stata acquistata, all'atto del montaggio della serratura, dalla stessa impresa di ferramenta. Anche il disegno sull'asticella sembra identico.
Sta a vedre che ho in tasca la chiave di accesso ai più custoditi segreti. Ma non chiamatemi se fischia l'allarme, se la luce del bancomat non è crepuscolare, se l'anacoreta, rimasto nei locali, si è sentito male.
Sosterrò di essermi sbagliato.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti