sabato 5 febbraio 2011

Milone

Sto leggendo, caro Milone, il volume sulla storia del Credito Emiliano, che, gentilmente, mi è stato riservato.
E' un lavoro ben fatto e interessante, anche se non nego che, qualche volta devo soffermarmi sul testo, molto tecnico, seppur chiaro espositivamente.
Il testo sembra, fino ad ora, focalizzarsi sulla natura evolutiva della banca, in rapporto all'economia privata del territorio del suo primo insediamento ed al contesto bancario e finanziario nazionale. Che si tratti di un'opera rigorosa è attestato dalla qualità della casa editrice - gli autori non li conosco, ma non possono essere da meno, pur nell'ambito delle intenzioni del committente che, immagino, ha coperto le spese. In questo senso, mi sembra un'opera completa. Anche se è una anticipazione di giudizio, mi sembra però che i validi estensori abbiano tralasciato - per ora - l'analisi od almeno alcuni utili accenni, al bilanciamento fra la formazione, la composizione e la ricomposizione degli assetti proprietari ed i corollari sulla pur viva, anche se un po' compressa, società reggiana. "Compressa" nei margini di un potere economico e, per converso, politico...omogenei per contrasto, come se quella specifica realtà non consentisse espressioni irrituali concrete, al di fuori dei canoni ammessi.
Sarebbero andati fuori tema?
Non anticipiamo le valutazioni.
Grazie ancora.

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