giovedì 11 novembre 2010

Milone

L'unico inconveniente rilevabile, quando si lavora con quell'eterna reinvenzione che sono i giovani, è che sono "naturalmente" convinti che si debbano ancora condividere le loro impazienze nell'impossessarsi dell'immagine del mondo che hanno attinto crescendo - non abbastanza - a qualche capezzolo ideologico. Per altro, la condivisione comporta lo scambio, ma ci vogliono canoni comuni per comprendersi. Ad esempio, a nulla vale suggerir loro che anche Aiace, nella sua aspirazione a giacere con Giunone, aveva dovuto acontentarsi del simulacro della Regina degli dei, inviatogli, sotto forma di nuvoletta, dal fedifrago ma geloso Giove.
Probabilmente, ci si accorge di invecchiare quando si avverte la restrizione del proprio spazio rispetto all'infinito ( appunto! ) dei novelli Argonauti, ma se questo è lo spazio colonizzabile, glielo lascio volentieri. Crescendo, distingueranno la natura delle ombre riflesse sulla parete della caverna.

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