giovedì 7 agosto 2014

Vichiane riproposizioni.

Come già accadde durante le trattative per la cessione di Alitalia prima maniera ai "patrioti" capitanati da Albero Colaninno, anche nelle more dell'alienazione agli emiri di Etihad, il personale di terra della compagnia del vessillo stracciato, è stato colto da una pandemia fuori stagione che impedirà, durante il fine settimana, l'allestimento degli aeroplani, ed il carico-scarico dei bagagli. I protestatari negoziatori non hanno tutti i torti; saranno infatti loro gli enucleandi nei servizi in appalto della costituenda compagnia, alla quale ha partecipato, solo allo scopo di limitarne il deficit, la "Poste italiane SpA", mettendo a contributo, oltre ai capitali, anche la sua flottiglia di cinque aeromobili per il trasporto della corrispondenza. La malattia è ancora tutelata in Italia e gli Emiri dovranno tenerne conto. La cagionevolezza del personale è l'alea di qualsiasi imprenditore, ma forse gli Emiri sono solo dei finanzieri, ingenuamente intenzionati ad investire i proventi del petrolio in attività che possano fornire reddito. Ma i loro costumi, feudali e beduini, non sono quelli della maestranze raccomandate romane, alle cui prove di selezione ho potuto assistere, fuori della porta, intrattenendomi con alcuni candidati, nei corridoi dell'albergo "La Pisana" della via omonima, mentre al bar, fra luci soffuse sostavano, fumavano, bevevano e flirtavano i comandanti, gli stuart e le hostess della compagnia di volo thailandese. Bei tempi, a ripensarci. Questi giovani e meno giovani si concertavano fra di loro, chi in piedi, chi seduto, chi sdraiato sulla moquette, in attesa di essere ricevuto dalla commissione d'esame che aveva già l'elenco dei selezionandi. I "lavoratori" romani conoscono le trame del potere, sono "smagati" e non si lasciano mettere sotto da attacchi rozzi e diretti di chicchessia: sanno reagire e mettere in difficoltà lo sprovveduto che presume di poter fare ciò che vuole solo perché è il padrone di un'impresa dalla quale può trarre i suoi frutti, senza incontrare opposizione classista, ma solo se accetta di condividerne le opportunità, con i suoi figuranti, come in un film a Cinecittà. Anche stavolta gli ipocriti farisei tuonano e si stracciano le vesti, i medici vengono minacciati di radiazione dall'Albo, ma sono gli stessi dell'altra volta.

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