lunedì 6 dicembre 2010

Milone

Caro Milone, sono cominciati i consumi natalizi, cartina di tornasole della capacità di spesa di noi italiani. Molti negozi sperano di ridurre il deficit o di accantonare qualcosa per i tempi grami che succederanno al Natale. Insieme alle luminarie, ogni azienda punta all'abbellimento in extremis dei suoi smunti bilanci.
Anche se il denaro circolante è sclerotico, è altresì vero che, dagli anni '60, nessuno fallisce povero. Il previdente accantonamento, soprattutto in nero e all'estero, costituisce la miglior assicurazione contro gli eventi di mercato, tanto contrabbandati nei confronti della clientela e dei dipendenti, quanto riguardati come la peste, nell'ambito del tutelato ( oggi un po' meno ) capitalismo de no' antri. Le aziende nascono, si consolidano, si gonfiano e poi cessano le attività, nell'arco di pochi decenni. In provincia di Bologna, nel 2011 saranno premiate ( se resisteranno alla congiuntura ) le sei aziende che, il prossimo anno raggiungeranno i cento anni di sopravvivenza, nonostante i passaggi ereditari. Ma siccome in natura nulla si crea e nulla si distrugge, si può supporre che la circuitazione della ricchezza prodotta si sposti temporalmente e fra le famiglie - quanto imparentate sarebbe istruttivo conoscere - lasciando invariato il prodotto, salvo crisi effettive e distruttrici che, per quanto evocate ad ammonimento e per indurre paura, ci si cautela di evitare razionalmente, come la concorrenza vera. Lo stesso diritto nazionale si ostina a considerare dei reietti e a dare l'ostracismo ai falliti, a differenza del diritto anglosassone che consente di perseverare ed eventualmente di fallire ripetutamente. Da noi, la stabilità tradizionale e corporativa di chi compra lavoro e di chi lo vende, è vissuta come un valore imprescindibile, un po' come la famiglia che , anche se molto meno stabile di un tempo, conserva la referenzialità tutoria della Gens sui suoi legittimi discendenti.
Ops! Ho sentito un botto. E' stato Giovanni che, a forza di correre da un box all'altro, ha sbattuto il cranio contro uno spigolo. Una tumefazione violacea si appalesa sullo zigomo; fa un salto all'enoteca nel vicolo di fronte e torna con una borsa del ghiaccio."Mi hanno offerto anche un bicchier di vino". La tumefazione aumenta. "Chiederai un risarcimento per infortunio professionale?" "No, mi sembra una piccola cosa."
La tumefazione comprende l'occhio destro e straripa verso la tempia. E' la nostra Gens, Credem'a me.

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