lunedì 3 dicembre 2012

Come è potuto succedere?

Luttuoso evento al Credito Emiliano. Dopo una trascurata avvisaglia mattutina, al pomeriggio siamo precipitati nell'approsimmazione e, per una sola volta, la prima, nella stasi operativa. Pare che le linee fossero intasate da troppi F24. Le nostre procedure, calibrate sul minor costo possibile, non prevedevano un afflusso fiscale di questa entità. E' un pessimo sintomo circa la tenuta del nostro sistema. A sinistro in corso, i malcapitati contribuenti sostano, appoggiati al banco della modulistica, mentre nuovi avventori si avventano per poi tentare di insinuarsi, come se fossero spinti da un'urgente necessità. Stavolta, mi sovviene di paragonare la nostra condizione a quella delle sottostimate etére dei vechi casini, in realtà povere ragazze, che erano sottoposte ad un regolamento "regio", che inibiva loro di selezionare i propri clienti, di instaurare con loro rapporti di simpatia o di antipatia e non stabiliva neppure limiti numerici, al di loro utilizzo, demandando alla libera impresa quelli temporali, ai quali si applicavano tariffe differenziate. Analogie parziali, ma ricorrenti, credem'a me, in ogni attività economica speculativa, quale che ne sia il settore merceologico. Il vestibolo assomiglia, or più, ad un ambulatorio della mutua. La delusione è profonda, lo scoramento cresce, non mancano atteggiamenti da gaglioffi. Un giocatore che di dostoevskiJano non ha niente, con amministratore liberty al seguito, caracolla come un cow boy, lungo l'ambito cerimoniale interno, una piccola via dei Fori imperiali di Gae Aulenti, polivalente, ora utilizzato per privati sculettamenti o portamentali sfilate, da ripetersi quotidianamente, nel tacchettio frivolo e premuroso dei devoti famigli. Chi aveva rimandato il pagamento di una cambiale affidandosi alla deroga della scadenza festiva, si rammarica tardivamente come una delle vergini della lampada. Purtroppo, però, resistono..le scadenze sono ormai ultimative, o così le vivono loro e i loro creditori. Sbuffando e dondolando come il beagle Mel, vestito di un maglioncino bucherellato, un commerciante pignorato, incurante dell'evidente empasse della situazione, supera d'impeto la fila e, affannato e ansimante, chiede conferma di quanto ha ormai interiorizzato: addio bonifico con la pistola alla tempia, addio assegno circolare da recare personalmente allo Studio che amministra il suo dissesto. I negozianti, core business nostro, attendono di versare l'incasso quotidiano, per restare in prossimità del fido. I Sacerdoti del Tempio, allargano sconsolati le braccia: "Dio ci ha abbandonati, ma se(voi) sarete ravveduti e operosi tornerà con noi". Non potranno, velleitari, tentare ancora di ottenere un libretto di assegni, come se non gli avessimo messo dieci blocchi, generici e specifici. C'è chi si informa, esce..rientra, cerca di utilizzare il tempo e coltiva la speranza di una ripresa, scandagliando ogni opportunità di utilizzo delle tarpate potenzialità creditizie...anela, dispera, eppur confida. Si tenta, infine, di ottenere l' assoluzione, confessandosi al Gestore: "vorrei, ma non posso". "Vai pure, figliolo/a , ma domani portami l'uno e l'altro, non farti distrarre lungo la strada, nessuna manchevolezza tecnica ti esimerà dalla tua schiavitù da debito. Per non aver voluto lavorare alle altrui dipendenze, sarai sempre nostro/a". Gli ultimi venuti, col viso appoggiato sul palmo della mano, meditano sulla vanità degli scopi, sulla natura del tempo e, prolungandosi l'attesa, sulla vita stessa. Chi non aveva compilato la distinta, china il capo e si accinge all'opera, altri se la fanno compilare dai loro platformisti che chiedono in loro vece: "siamo fermi?" "C'è speranza?", chiede il pignorato. La task force annuncia che stiamo ripartendo. Ha resistito solo il giocatore, uso agli incerti della fortuna, nell'immanenza dell'esistenza che dal gioco non può esimersi. Forse, di tutti noi, non è neppure il peggiore.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti