mercoledì 5 dicembre 2012

L'alimento della libertà.

Scontri sempre più violenti, a Il Cairo, fra gli squadristi del Presidente Morsi, che abbattono le tende nelle quali si sono accampati i centomila manifestanti del giorno prima, la polizia, ovviamente filo governativa, e i più agguerriti, giovani ed energici fra i laici, che vogliono la rimozione del Fratello musulmano, che ha preso inopinatamente il ruolo di Mubarak e proclamato la sua infallibilità ed insindacabilità. Forse pensa di essere Napolitano. I miliziani di Morsi si sono comportati come i fascisti di domestica memoria, aggredendo a frotte e per bande gli oppositori, per consentire al loro Presidente di rientrare a palazzo, dal quale, ieri, era vilmente fuggito. Al Jazeera cita già due morti. Ma la democrazia non può che cercare di insinuarsi nelle coscienze e nei costumi che così: non corrisponde alla conquista della libertà, la mediazione, la medietà e la mediocrità. E' su questo fronte che si qualificano le persone, anche se il processo, essendo complesso e contraddittorio, sarà lungo. La volontà americana ed israeliana di ammodernare il "loro piccolo figlio di puttana" e di farsene strumento per imbrigliare l'autorità palestinese di Hamas, nella striscia di Gaza, sta fallendo. Forse dovranno tornare ai vecchi, cari metodi dittatoriali, di poco tempo fa. Ma il seme gettato, germina e germinerà comunque e questa è una buona notizia.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti