sabato 15 dicembre 2012

Credem'a me, siamo il Partito più bello che c'è.

Miei cari amici, in queste more, nelle quali le cricche storiche, ma neppur tanto storiche, si coagulano e si trasformano, si selezionano e si fagocitano, nel proposito di reiterare e immortalare i propri sedimentati egoismi, coloro che sono senza materiale identità si sono fatti suggestionare da Mario Monti, professorale e competente, equilibrato e serio, noioso e imperscrutabile. Nonostante che li abbia ormai ridotti sulle soglie della miseria, vogliono credere che la cultura, la consapevolezza che sfugge ai più, venga inopinatamente valorizzata, o, simbolicamente, che un nuovo Mosé sia asceso al Sinai per poi ridiscenderne, mentre loro ( chi? ) si baloccavano con il vitello grasso. La rivincita, tutta mentale, degli sfigati, mentre il peso della sfiga si fa insostenibile, ma che, per l'insostenibile leggerezza dell'essere, non viene sublimatamente avvertito. Invece, il Commissario dei destri e dei sinistri ( altrettanto bene , avrebbe saputo fare Emma Bonino, che ci avrebbe apportato anche un maggior peso e influenza nella compagine comunitaria, ma era troppo indipendente e fu quindi osteggiata, come alle elezioni regionali del Lzio, in favore di una sgallinata sindacalista fascista ) è come quei robot che si emancipano da chi li ha creati, ma non assumono le sembianze del ribelle, bensì cambiano solo patrono: addio Prodi, addio Berlusconi; viva la Merkel! Ma no, viva la Merkel con Hollande, non si sa mai, passando per i Popolari. Mentre in Francia la popolazione si è ribellata all'apparir del vero e tiene sotto pressione il presidente socialista, che ha eletto, nonostante il predecessore si fosse accreditato come partner paritario della Germania, nel nostro devoto Paese - non importa quale sia la devozione - sono tutti inerti, rassegnati, ubbidienti, occasionalmente vocianti, ma poi ridanciani e qualunquisti. Anche le sparute pattuglie oppostive si rifanno ad un rito noto e rassicurante, anche se quella chiesa si è sciolta, ad una droga scaduta e inerte. Io, che non mi capacitavo della passività aggressiva che mi circonda, ora ho inteso: più li schiacci esaltandoli, più li coinvolgi in un modello comportamentale che non può che avvilirli, nella figurazione del tuo mondo al quale associarsi fantasticamente e subordinatamente nella realtà non percepita, ho deciso di assumere questo modello vincente e di farne strumento della mia influenza e dei miei interessi, convinto di trovare il favore necessario a realizzarli. Prima di tutto, mi attribuirò una radice storica lontana, vendibile mitologicamente, anche se so bene, per averne sentito parlare in famiglia, fra i soci e fra gli amici, che le occasioni nelle quali abbiamo realizzato i nostri fini contingenti sono recenti, incongrue, opportunistiche e rapinose. Mi sento, nel mio proposito, perfettamente in linea con la mitologia contemporanea che scava nei manipolabili contenuti culturali, anticandoli, mentre nella quasi totalità dei casi hanno avuto configurazione non più indietro del XVIII secolo, dopo il quale è stato tutto un susseguirsi di false solidarietà, colpi bassi, appropriazioni e tradimenti, fino a ristabilire temporanei equilibri, post bellici e ora post finanziari. Dopo poco più di sessant'anni, la Germania riunificata è tornata un'altra volta egemone in una piattaforma continentale nella quale la sua unica competitrice, demografica e militare, è tornata ad essere la Russia. Non è neppure originale la configurazione del nuovo Impero europeo, con un'Imperatrice, già attivista politica nella DDR e tanti feudatari riottosi, fra i quali, noi, potremmo rifarci a Brancaleone da Norcia. La nostra storia recente è stata completamente sovvertita. La Costituzione, frutto di un accordo fra gli scaturiti partiti silenti durante il regime e i comunisti che avevano impersonato quasi tutta la resistenza, è superata nei fatti. I suoi principi, non solo non sono applicati - avveniva anche prima - ma le sue regole sono state superate dalla prassi irriflessiva dell'economia di carta. La coesione, anche quella ufficiale, fra gli italiani è venuta meno. Sento quindi la necessità di scendere in politica, forte dei valori che mi sono stati trasmessi negli ultimi quattro anni. Il mio movimento si chiamerà Credem'a me!

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