lunedì 10 dicembre 2012

Sbalzi, sobbalzi, rimbalzi.

Lo spread è salito e i titoli bancari sono crollati. Tutto e solo perché Monti ha tratto le conseguenze dall'intemerata dello speaker di Berlusconi? Che cosa è cambiato da venerdì scorso ad oggi? Sono già peggiorati i fondamentali? E' vero che la borsa sconta in anticipo le flessioni e le crisi, così come i previsti rialzi, ma, allora, già da domani rimbalzerà, per poi fare lo jo jo, fino a che le prospettive non appariranno più speculative. Possono e devono, per questo, galleggiare le banche sistemiche, nella morta gora della tecnicalità professorale delle mummie accademiche e prefettizie, use ad una responsabilità europeista della quale, in Italia, non si è mai discusso e sulla quale non si è mai votato? A dire il vero, anche laddove l'adesione è stata ripetutamente respinta, senza che codesti Paesi cadessero nella recessione, i referendum sono stati riproposti, tormentosamnete, fino a che gli elettori, lavorati ai fianchi dalla propaganda, anche professorale, non accordavano una sparuta maggioranza di consensi ai proponenti e quest'ultima volta si imponeva su tutte le altre. Da questa sceneggiata pseudo democratica si evince come l'artificiosa creazione dell'euro sia stata prodotta a beneficio dei maggiori poteri industriali, commerciali e finanziari, costasse quel che doveva costare alle popolazioni, in un remake del classismo e dell'imperialismo continentale di cent'anni fa. Ormai, mentre la Grecia si svende, nei nostri ospedali le prescrizioni devono essere indirizzate alla farmacia interna, con preferenza per i prodotti meno costosi e meno efficaci, in maniera da veicolare la farmacopea a disposizione dei cittadini, verso l'appalto massivo alle strutture sanitarie, al minor costo. Una partita di giro fra lo Stato e il S.S.N. Come fra le diverse società di uno stesso gruppo, credem'a me. Ben venga, dunque, il cavaliere a scacciare le tarme dal tessuto, ormai inerte, della società italiana. Se gli scopi sono meschini, lo sono tanto quanto quelli degli acciliati o piangenti professori. Sulla Grecia, in liquidazione, si stanno allungando anche mani russe, in concorrenza con la Germania. Chissà se Berlusconi, amico di Putin, ci farà virare verso il mercato orientale?

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