martedì 18 dicembre 2012

Derive del credem'a me.

Temo, cari amici, che il solco sia stato tracciato e, anche se la spada, per ora, non lo difende, ci siamo incamminati, con pedante ripetitività, verso un approdo, temporaneo ed esiliante, da nessuno di noi stabilito. Dopo il colpo di Stato bianco, perpetrato ufficiosamente, per lettera, dalla Unione europea e il commissariamento del nostro Paese, ultimi, ci accingiamo a votare, maggioritariamente, per una politica di sacrifici, che ci renda degni di far parte dell'Impero territoriale del marco-euro. I sacrifici coinvolgeranno il ceto medio, parte del quale sarà precipitato nel proletariato e ridimensionerà quello retorico e galleggiante che sposerà il "buon senso", nella speranza di sfuggire al bisogno e che si accontenterà di un bisogno minore rispetto a quello di un terzo, sempre quello, della popolazione, secondo un dosaggio dei pesi sostenibili per il sistema. I bisognosi, ancora una volta, diventeranno il problema. Dopo la Grecia e la Spagna, dietro indicazione di un'abile cancelliera, passata dal coordinamento di un Ufficio politico nella DDR, al Cancellierato dei conservatori (democristiani) tedeschi, chiunque vinca le elezioni, dovrà proseguire a praticare le virtuose metodiche amministrative di un'azienda Italia quà ricca, ma, più spesso, povera o in difficoltà, nella quale il nostro fitto tessuto di piccole imprese familiari sta per chiudere i battenti, senza che un'alternativa industriale sia prefigurabile. Il leghismo di fatto, senza la Lega. Il verbo ufficiale dovrà essere unico e scendere per li rami, ad imitazione di un'azienda autoritaria, per pochi beneficiari. Dopo cinquant'anni di modello democristiano, multicorrentizio e di gestione economica pubblica di mercato, evoluzione del modello fascista e corporativo rappresentato dall'I.R.I., entriamo nella serie B dell'euro, pur di mantenere l'inflazionistica moneta, che, ha trasformato l'inflazione vera e clientelare, che ha avvilito almeno due generazioni di migliori, meritevoli perché di modesta e faticosa estrazione, in un recupero affannoso e impossibile rispetto ad un mitologico pareggio di bilancio che, se perseguito, ripristinerebbe le caste economiche, prima ancora che le classi. Si vagheggia una "terza via"? No, solo la necessaria serietà, sapendo di invocare un'utopia. In Grecia, nazione che per prima si è avviata verso un parziale e sperequato terzo mondo, i farmaci antitumorali non vengono più acquistati: si cominciano ad eliminare i malati, appartenenti a quel terzo della popolazione che non ha più lavoro, previdenza e assistenza. A vigilare, in funzione antisommossa, un movimento neo nazista, rappresentato pure in Parlamento. C'è molto e di macroscopico che non funziona, ma il silenzio impera. La Spagna sta conoscendo l'incremento abnorme dei suicidi, che aveva caratterizzato la Grecia, prima che sprofondasse nell'indigenza e nell'apatia. Le strade statali greche, da sempre destinate alla prostituzione, sono ora intasate e, non ostante la crisi, qualcosa producono. La crisi non è omogenea. In Italia - cronaca del Messaggero, edizione delle Marche, in provincia di Ascoli Piceno, durante una delle periodiche rilevazioni antiprostituzione, la polizia ha riscontrato un alto numero di nuove praticanti italiane, che adescavano in chat ed esercitavano in appartamenti. La maggior parte di loro era stata oggetto di una perdita di lavoro, personale o del coniuge. A Montesilvano, alla periferia balneare di Pescara, lo stesso fenomeno. In questa circostanza, i poliziotti hanno riscontrato una presenza di praticanti di estrazione borghese, decadute nel ruolo e nel reddito. Qualcuna all'insaputa del marito..ma io non ci credo. Restano, però, sintomi indicativi. Allo sportello quotidiano, con una confidenza della quale sono loro riconoscente, qualcuno/a ha avvertito la fiducia di esprimermi la propria condizione di impiego a orario ridotto, il suo stato di malattia, la sua ricerca di un lavoro, perso solo per aver dovuto visitare i genitori lontani...dopo cinque anni, lo spietato sfruttamento delle mansioni plurime e, spesso, occasionali. Questi fenomeni non sono originali, ma trovano nella situazione che ha appena cominciato ad involversi concretamente, un volano pervertitore. Ormai, in Italia, l'unico che sciopera - ma si riprenderà - in un patetico remake delle "battaglie civili gandhiane" è Giacinto Pannella, detto Marco, nella versione pseudo francescana dello spettacolo pubblicitario, al quale si dedica, in Rete, Beppe Grillo e in TV - le sue - il Cavaliere innamorato, fidanzato di una ragazza di solidi principi morali, che, prima di fondare il Circolo "Silvio ci (mi) manchi, aveva lavorato a Tele cafone, come soubrette. Non c'è alternativa, viene affermato e noi ci crediamo. Più che mai, l'italia appare divisa in mille "particulari" e uniforme nelle sottomesse, subordinate intenzioni. L'uniformità, per forza, deve riposare sulla razionalità non manifesta, non condivisa, non spiegata, non offerta alla condivisione...difficile, certo, come la democrazia.

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