sabato 29 dicembre 2012

Sciarada.

Sotto l'albero di Natale, la nostra beneamata azienda ci ha fatto trovare una polizza sanitaria che nessuno le aveva richiesto. Non ne approfondirò i contenuti, dato che non intendo, eventualmente, valermene: ne ho già due, oltre ad una polizza infortuni che, infra nos, non sembra essere utilizzata, per quel che ho visto. Avessero avuto fra i potenziali fruitori i miei ex colleghi di Roma, che si facevano ricoverare o simulavano di essersi fatti ricoverare, per farsi rimborsare anche la rimozione dei calli, questi rabbini sarebbero stati un po' più prudenti. In questa morta gora, immagino che se ne serviranno per monitorare e investigare le lunghe degenze e ricondurre quelle brevi nei limiti delle opzioni offerte. La refertazione, pre, durante e post, offrirà a lor signori l'opportunità di entrare nel merito della morbilità, violando clamorosamente la privacy, in un ambito particolarmente delicato. Non mi risulta che l'offerta ( ma è un'offerta o un'imposizione ? ) sia stata discussa dalle OO.SS. con i lavoratori ( ma che cazzo di rappresentanza è? ) ma privatamente con l'assicuratore, dato che la comunicazione è avvenuta a cose fatte, nuda e cruda e se sia stata esperita l'asta fra diverse offerte e, soprattutto, se si sia esclusa la propria di Compagnia di assicurazione, come la pur ultra speculativa Banca di Roma era costretta a fare. In questo caso, le norme sulla privatezza sarebbero state rispettate e le facoltà del malato negoziate al rilazo. Ho letto, invece, un penoso comunicato della FABI, che sottolineava la generosità dell'azienda e un manifesto quadrisindacale confederale, che riportava, su una delle pietre miliari del nostro Decumano, l'assistenziale realizzazione. Mi sa che, volenti o nolenti, dovremo contribuire, con 60 euro all'anno, al decollo domestico, come tutto il resto per altro, di un altro sistema di controllo, disincentivante, nel segmento sanitario. Salus, salvezza per i latini; noi dobbiamo esser barbari. Sessant'uno anni e essere trattato come un neo assunto, in una sorta di percorso di formazione, una sospensione per essermi rifiutato a mansioni non previste dal mio inquadramento inziale e dopo ripetute azioni di mobbing, essermi allontanato per un'ora dal posto di lavoro, dopo aver avvisato, per ricrearmi spiritualmente ( in realtà, l'hanno fatto per reprimere qualsiasi accenno di normalità morale ), essere stato soggetto a delazioni, richiami, apprezzamenti e inviti neanche troppo velati ad andarmene, da parte di colleghi, obiettivamente adatti al ruolo e odorosi ancora di latte, essere stato infine - per ora - privato del mio premio di rendimento, con interpretazioni pretestuose delle norme, omogeneizzate interpretativamente agli usi e costumi del Credem'a me e propormi fermamente di portare a termine il mio tempo di lavoro, perché ancora bisognoso di contributi previdenziali, alla faccia di chi ha in uggia gli obblighi sociali ed è alla ricerca del più specifico tornaconto economico ( l'azienda ) e ludico ( i colleghi ). Avendo necessità di ususfruire delle insufficienti 22,30 ore ex lege 104, ho modo di constatare, ancora una volta, di quale uso improprio si faccia della subordinata categoria dei cassieri e di come l'applicazione di qualsiasi altra norma che non sia quella salica aziendale, renda ingestibile l'operatività di presidio dello sportello, esulando, purtroppo, dalla schiavitù. Una sparuta, ma uniforme, pattuglia di bottegai ( core business nostro ) in pensione, approssimandosi allo sportello e credendo di trovarvi un loro prossimo collega ( pensionato ) si sono intrattenuti sulla loro seconda e ultima vita , allorquando, abbandonato il banco di vendita, con i proventi accantonati ed evasi, hanno lasciato questi lidi e si sono trasferiti all'estero, in zone climatiche e politiche stabili. Percependo i loro proventi ufficiali dall'Italia, sono documentatissimi sulle possibili evoluzioni-involuzioni del loro reddito. Un gioielliere si è compiaciuto dell'innalzamento dell'età pensionabile in patria, in maniera da allontanare un possibile ridimensionamento delle prestazioni: toccheranno, insieme all'aumento della età per la quiescenza, a coloro che sopravviveranno. "Curo la salute" dice un arcigno quasi novantenne da Santo Domingo. Fin che avrà potuto, avrà contribuito a rinforzare i manipoli dei tagliatori di canna da zucchero nelle piantagioni. Un altro constata: "Qui che cosa potrei fare? Passare le giornate al bar?" Ha poco più di settant'anni e, anche lui, ritorna da Santo Domingo per le Feste; là, a occhio e croce, dà ancora qualche contributo alla raccolta e si compiace di sentirsi chiamare, fra uno sbadiglio e l'altro " meo amor!! o mi vida." Il buon Berlusca, non è l'unico ricco che si attarda a finanziare un'attività - transnazionale, ai tempi della globalizzazione - che trova nell'esubero e nell'esuberanza entusiasta di tante graziose, nate dall'entusiasmo, cioè, dall'anima del cazzo, e prive di prospettive che non siano deprimenti, oblio al "tedium vitae et senectutis" ed alla morte. L'alternativa sarebbe di fare la puttana per un marito e poi i papy non sono - credo - gelosi. A un certo punto, diventeranno imprenditrici del settore o ripiegheranno, autonomamente o in partecipazione, su qualche attività altrimenti commerciale. Diversi i livelli: dalla tabaccheria, alla bigiotteria, ai ninnoli artistici. Quando si dice, spianar la strada ai non più evoluti successori. L'amore, nel senso di Eros - nome di tanti maniscalchi - senile, è tipico delle realtà ricche: Frank Sinatra si sposò per l'ultima volta a 74 anni con la precedente consorte di Grucho Marx e continuò a cantare l'amore sensuale ben oltre gli ottant'anni. Con un po' di fantasia, o di chimica.. Mi sembra di poter individuare, fra costoro, quelli che non mi parlano di successori, di famiglia, presente o passata e coloro che, dopo aver impalmato un'unica femmina ed aver assistito alle sue variazioni morfologiche, anelando evasione, sono rassegnati e probabilmente rassicurati dal portarsela con sé anche al momento, mesto, della fuga verso il riposo, propedeutico a quello eterno. Anchise lascia Troia, ma non sembra dolersene. Al suo posto subentrano gli eredi che ne rilevano, ante mortem, l'attività. Si vedrà se la perpetueranno o, presi da noia precoce, abbandonati dal coniuge opportunista o con altre opportunità, saranno costretti ad abbarbicarvisi o la manderanno a scatafascio, a beneficio di altri subentranti o, in neroniano lirismo, la distruggeranno definitivamente. Anche in quest'ultimo caso, le consuetudini etologiche trasposte nella nostra attuale civiltà - tradottesi in etiche, per la parte più conservatrice e vandeana della medesima - si incaricheranno di reimmettere nel sistema viario dello scambio e della sua maggiore o minore capacità, "nuovi" replicanti. Al termine, quindi, di una vita mercatoria, eccoli rifugiarsi nell'Eden, alla ricerca tardiva, dopo l'espiazione, di una mela appassita. Trotta, trotta cavallino, nell'abbondante e percò economica Babilonia dell'offerta, conduci la tua vita di stenti e di illusioni, alimentata fino alla fine dalla retorica che ti fa sembrar partecipe. Inframezzala con brevi vacanze nell'Eden - almeno una volta nella vita per i Mussulmani - che, per te, non è stato creato. Il verbo del signore e padrone incombe su di te e ti chiede continuamente adesione, non fidandosi a concederti nessuna pausa di riflessione. C'è una vecchia signora che, nel quartiere di una vecchia Bologna nascosta, che si affacciava su un Corso aristocratico, è stata la "bocca di rosa" della situazione per un lungo periodo. Si può dire che ha contribuito alla cronaca e poi alla storia recente della zona, dalla quale non si è affatto distaccata, continuando a recitarvi un aggiornato copione. Pubblica moglie, oggi è ridotta ad una riproduzione incartapecorita della "figlia di Fantozzi", ad esemplificazione della biblica "vanitas, vanitatis, vanitatum", soprattutto di chi le ha regalato i suoi soldi. Ma la vanità, si sa, ha bisogno, come ogni altra cosa, di riprodursi, per trascendersi in una salvezza a cui nessuno anela se non è costretto alla gogna dalle circostanze, gogna proposta, quando non imposta, a garanzia di una eterna sottomissione. Costei, dismesse le vesti da mercenaria, si è trasformata, con i suoi risparmi, in un'imitazione di una reddituaria-autoritaria, non diversamente da altri tromboni del prestigio sociale e del reddito al sicuro. Direi, anzi, che tradisce, nell'interpretazione, un atteggiamento più maschile che femminile, forse appreso inconsciamente durante la sua gratificatoria attività. Il mondo femminile, a lavori ultimati, di questo nostro crogiolo di estrema destra - ebbene sì, credevo di essermi reimpiegato in banca e, invece, sono finito in un'associazione privata di estrema destra - presenta caratteristiche tradizionalmente caudatarie di ambienti in gran parte depositari di denari e benefici, in maggioranza in mano a maschi e, si direbbe, che, per averne generati altri, o per comodità sedimentata, contribuisca a perpetuarne il culto - quello del Lingam, tutt'ora officiato in India, offrendo quello della Yoni,di cui farsi sacerdotesse e amministratrici. Nulla di più lontano dalle rivendicazioni femministe, use ad affermare che "col dito, col dito, l'orgasmo è garantito", convinto com'è che"col cazzo, col cazzo, è tutto un altro andazzo". Il femminismo, oggi in ripiegamento climaterico, sembra che sia stato una rivalsa di donne brutte, una vendetta nei confronti di mariti e compagni altrettanto sfigati. "Bocca di rosa" - che, in realtà, è dotata di un altro patronimico, al quale è riconoscente, pedanteggia, minuteggia, torna sui suoi passi, annota e specifica, si irrigidisce se il suo schema non trova un pronto adeguamento. Se, dopo aver superato la prima fase "grillina" della conoscenza, la si asseconda, si prevengono i suoi capricci, la si fa sentire integrata in quel mondo di cui è stata vampiresco strumento, accenna a un sorriso, ammette qualche volta di aver potuto sbagliare, si compiace della recita acquisitoria e introduttiva al suo mondo interpretativamente vagheggiato e, un po' impettita, ma radiosa dentro, guadagna finalmente la porta. Non sono ancora stati indetti i comizi, dei quali resta, in piazza, un palco che ricorda le pubbliche esecuzioni e la ricchezza della lingua italiana si manifesta in tutte le fogge carnevalesche, in anteprima. Il sincretismo simbolico, dilaga. Tutti sono nuovi: per l'anagrafe non si direbbe. L'innovazione e il rinnovamento sono strettamente sorvegliati dai vecchi, come nelle tribù Apaches, come nelle famiglie, come in ogni altra società e consorteria, nel ripiegamento ereditario di interessi, cultura, valori, come nelle vecchie stirpi dinastiche, nelle quali all'ipocrisia dei modi sottintendeva la ferocia degli scontri sotterranei. Sono artefici del nuovo solo coloro che sono al termine di una carriera imprenditoriale, accademica, giudiziaria e artistica. Tutti, monotonamente, sono paladini della società civile, di quella giovane: ma a chi si riferiscono? Ai figli degli immigrati o ai loro rari e radi rampolli, in questa società invecchiata in solitudine, alla ricerca di un po' di benessere materiale? La società civile non appare nelle liste, non ne capeggia, in realtà, nessuna; è solo chiamata a votare. I ministri tecnici si candidano. Terzi di Sant'Agata ( anche la nobiltà si ripropone per innovare ), dopo aver fatto rimpatriare, per Natale, due assassini e la pensionata Cancellieri, in Emilia dove è stata Commissario, come Monti al Governo. Qualcuno, a suo tempo, l'avrà pur nominata, come Monti; a qualcuno, quindi, farà pur riferimento questo Prefetto di cui abbaimo sentito parlare dopo che era già in pensione. Passera ha evidentemente ambizioni maggiori che fare il ministro di Casini e di dovergli sistemare legioni di raccomandati in banca, alle poste, ecc. Grillo è un fenomeno da vedere all'opera e che merita una chance. Purtroopo, in Rete, bisogna cercarlo: la canea mediatica l'ha subito oscurato. Motivo in più per prenderlo in considerazione. Interessante anche il processo ( giocoso, gioco di parole ) che ha portato Ingroia a capeggiare una lista giudiziaria, di giudici, cioè, impediti a portare a termine inchieste avviate sui poteri consolidati, dalla mafia alla magistratura stessa, fino allo scontro, condotto in giudizio, con il Presidente della Repubblica, tutore, forse, di troppi processi realistici che hanno finito per sfuggirgli di mano. Il capitolo giudiziario deve essere importante per il potere - non alludo a quello costituzionale - se il PD schiera il Procuratore nazionale antimafia, nominato dal Centro-Destra, a scapito del povero comunista Caselli. Un po' la stessa sorte di Antonio Gramsci, in carcere e slegato dalla disciplina di partito, in rapporto all'esule dorato Palmiro Togliatti, a Parigi e a Mosca, che amnistiò i suoi aguzzini ed ebbe un atteggiamento normalizzatore e censorio nei confronti del brillante intellettuale e militante incarcerato. Berlusconi non smette di combattere per sé e per le sue aziende: pareggiando al Senato, potrà negoziare i necessari compromessi a futura memoria, mettendo in condizione i figli, numerosi e di diverse gradazioni di letto, di galleggiare e rintuzzare la concorrenza, addivenire ad una fusione o ad una vendita. Impresa ardua, anche i nipoti sono numerosissimi e di diversi partners: un puzzle. Eppure il pover'uomo è un lavoratore indefesso, paradossalmente per necessità. Se si prende qualche deroga, in casa sua, non ci trovo niente di particolare. In fondo in politica, quella attiva, ce lo hanno tirato, rifiutando le sue profferte di fiancheggiamento, identiche a quelle esperite verso Craxi. L'intransigenza di Martinazzoli lo ha trascinato in un agone dal quale non riesce ad emanciparsi, anche se le sue difese sono diminuite ed è stato abbandonato dall'ultima moglie, da Casini e da Fini, insieme ai quali, da un palco azzurro, inneggiava alle caciare dei "moderati" e, infine, da qualche deputato e senatore; non ancora, perché li mantiene, dai suoi avvocati e dalle olgettine. L'intransigenza costò la vita ad Ambrosoli a Falcone e a Borsellino e agli uomini e alle donne sche li accompagnavano e scortavano, la loro identificazione con istituzioni traditrici li ha perduti. Se da questo necessario riscatto, Ingroia saprà trarre utili, sistematici e prudenti elementi per aggredire gli infetti equilibri economici, finanziari e istituzionali e saprà tenere in scacco la burocrazia del PD, riuscendo a non farsi irretire in un dedalo di mistificazioni, saremo fra i suoi sostenitori. La sua lista, per ora, sembra fortemente caratterizzata in senso meridionale e ne ha ben donde e per lui dovrebbe primariamente votare il popolo meridionale ( sarebbe bizzarro che avvenisse il contrario ) ma l'allerta antimafia deve coinvolgere tutte le regioni italiane ed europee, dove la mafia si è già insediata senza destare, invece, particolare allarme, certamente meno dello spread. Mario Monti si rifà a De Gasperi: lo avevamo capito, a un nuovo dopo guerra. La Chiesa si mobilita per il suo salvatore dall'IMU a livello continentale ( deve essere stata una ben autorevole mediazione, stante il diverso regime fiscale applicatole altrove, proporzionale al numero di coloro che si dichiarano suoi fedeli in dichiarazione dei redditi ) dimenticando i favori smaccati del peccatore di Arcore, scaricato anche dai preti con i quali ha sempre lucrosamente flirtato da don Verzé, a quel Pierino pedofilo di cui non ricordo il cognome, fino al corrotto e geriatrico collegio cardinalizio. Se c'è del nuovo, comunicatemelo.

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