mercoledì 23 marzo 2011

Milone

Dopo appena due giorni da che i caccia-bombardieri di un piccolo nucleo di Paesi "volonterosi" hanno preso a bombardare postazioni militari e civili in Libia, e già gli opportunismi convergenti e divergenti dell'improvvisata coalizione si fanno sentire.
Il Ministro della Difesa, Ignazio La Rissa, trasuda contentezza per l'opportunità storica che gli ha consentito, a lui, fascista-fascistissimo, di riesibirsi nella ex colonia tardiva, ma, non avendo ancora compreso il suo premier, chi alla fine vincerà, deve limitarsi ad un ufficiale "lancio di caramelle" umanitario sui civili.
Gheddafi, reduce dalle sue passeggiate romane che gli hanno fatto trascurare ogni impegno istituzionale, ha accusato l'Italia e Berlusconi, che gli aveva baciato la mano, di essere dei traditori. Come da consolidata tradizione di un piccolo Paese che si barcamena fra tutte le contraddizioni e le falsificazioni di interessi, vittima, in questo, di una condizione storica che centocinquant'anni non bastano ad alleviare. Meglio, per lui, restare asserragliato con le sue Amazzoni ed immolarsi con loro in un tripudio di carne frolla e dimenticare le dieci conversioni, in due tranches, che aveva ottenuto a Roma, quando il nostro Primo ministro gli aveva procurato un uditorio di avvenenti hostess ed escort, che, per cinquemila euro - evidentemente, tariffa di mercato - avevano acconsentito ad abiurare la fede battesimale.
Nei secoli fedeli ad ogni miscredenza devota, con passione e responsabilità.

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