martedì 2 agosto 2016

Se tanto mi da tanto..

Rudi Guede, l'unico condannato per concorso in omicidio nei confronti di Meredith Kercher, ha chiesto la revisione del suo processo e ne ha tutti i motivi formali. Infatti, l'ivoriano presente in casa di Meredith la notte dell'omicidio, insieme ad Amanda Knox e a Raffaele Sollecito, fu condannato in concorso, cioè in stretta relazione con la coppia italo-americana, che fu infatti, in quella stessa occasione, condannata all'ergastolo dalla Corte di Assise di Firenze. Poi, la Cassazione li assolse entrambi, senza chiedere la ripetizione del processo e senza curarsi di Rudi Guede. Una decisone formalistica sconcertantem frettolosa, liquidatoria, troppo rispettata sul piano critico. Se Guede è stato condannato per aver contribuito e favorito l'omicidio, che, secondo la sentenza del Tribunale fiorentino, fu effettuato dai due fidanzati dell'epoca, con un ruolo, quindi, complice ma secondario, se i principali accusati sono stati prosciolti e liberati, perché solo lui deve farsi i sedici o diciassette anni - mi pare - a cui è stato condannato per aver favorito un delitto "non commesso", quella sera dai suoi complici? Si è forse trattenuto per contribuire succesivamente al delitto con altro esecutore? Lo ha fatto quando è uscito da bagno che aveva insozzato, per esservisi intrattenuto, fatto e strafatto e con le cuffie della musica sparate al massimo? La sentenza che liberò due assassini è opaca- ad esser generosi - e il colpevole Guede, se tanto mi da tanto, reclama il suo slavacondotto. E ne ha ben donde.

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