sabato 13 agosto 2016

Le visite che si fanno e quelle che si ricevono.

In molte parti del mondo a Ferragosto non si va in vacanza. Fra Russia e Ucraina, per pressione esogena, le truppe si preparano ad un'altra impari battaglia, impari per la rinuncia ucraina alle armi nucleari, preliminare alla sua assimilazione artificiale all'occidente, dopo che per i primi anni c'era stato un presidente filo-russo, oggi profugo ben accolto in quello stesso paese di cui rappresentava il protettorato. Durante quell'interregno, elezioni e deposizioni erano state precedute e seguite da carcerazioni. Dal carcere, sul modello dei boss della mafia, sono state infine mobilitate le milizie dell'ultimo ribaltone, seguito dall'occupazione della Crimea e dalla creazione di un cuscinetto di sicurezza e potenziale avamposto nel Donbass. L'identica politica fu attuata in Georgia, attraverso la creazione di due Stati satelliti della Russia. Che differenza c'è, nei comportamenti tattici, con la ricreazione del califfato islamico? L'uno accusa l'altro partendo da presupposti in contrasto, ai quali il diritto offre solo una copertura formale, tanto più evidente in quanto si tratta del "liquido" diritto internazionale, che sancisce all'origine ed eventualmente alla fine la facoltà del più forte. Di evidente c'è soltanto che l'Ucraina depotenziata militarmente dagli accordi post-sovietici, è divisa tra occidentali e filo-russi, all'interno di una naziona divisa non solo da un fiume ma anche da due diverse influenze linguistiche, è ritornata ad essere una pedina contesa e subordinata nel gioco geo-strategico e non è in grado, se non tatticamente - sempre condizionabile dalle pressioni prevalenti - di avere una politica autonoma, tarata solo sull'ordine interno, sia pur eterodiretto, come un paese o una nazione ricondotta all'ordine da un colpo di Stato, se presume di potersi muovere al di fuori dei confini assegnatigli. Non c'è differenza fra il vecchio Presidente venduto ai Russi e quello attuale venduto agli americani, interferito dalla Germania e protetto da nazionalisti neo-nazisti, che si rifanno ( ma solo per quanto attiene alla loro parzialità ) ad una tradizione storica ben incistata in molti Paesi dell'est europa. Dove vanno in vacanza gli altri, invece, scoppiano bombe e si rinfocolano conflitti latenti da anni ed anni. Da anni ed anni la piedigrotta estiva si ripete, micro segnale a chi sa intendere. Né i regimi, né i turisti, né le potenze compratrici intervengono fattivamente o si astengono da frequentazioni modaiole, rimuovendo le presenze piriche. Queste vicende, in sincrono con gli adeguamenti normativi e costituzionali nei Paesi "paria", formano un tutt'uno magmatico in movimento, senza argini prestabiliti e, men che meno, naturalmente costituiti, distruggendo o modificando habitat che presentano, a posteriori, un aspetto sempre più desolato di prima . Le guerre multi-contributi portano ad un altro turismo di massa contro il quale gli stati sud-orientali, che non sono in grado ( ne vorrebbero, come quelli del nord ) di offrire ospitalità e lavoro permanenti, fanno argine non dichiarato ( tranne che nel caso della turchia e della Libia gheddafiana ), per impedire, dietro mandato, che l'eradicamento si trasformi in un nuovo eterologo insediamento, che in gran parte diventerebbe assistenziale e marginale. Ecco dunque che le coste meridionali della Grecia e dell'Italia diventano dei luoghi in cui si concentrano e permangono e dove riproducono affiliazioni, micro-commerci, prostituzione e quant'altro di moralmente triste e degradante, sempre associato alla miseria materiale ed all'assenza di prospettive. I ruoli informali sono già disegnati e le etnie autoctone, anche nelle regioni più povere delle nazioni ospitanti, si chiudono in un'ostilità gelosa verso gli imprevsiti visitatori, relegandoli nei lavori più bestiali ed alloggiandoli in ex porcili dismessi, consentendogli, al massimo, di riprodurre in trasferta le case in lamiera, cartone e compensato che sono visibili in Africa anche all'interno delle città. I quartieri arabi, siriani e libici e quelli sotto i colpi dell'esercito israeliano, sono in frantumi, ma anche nello Yemen non esistono più, anche se quei profughi non possono muoversi e nessuno ne parla. Fioriscono i traffici di organi che ci restituiscono alla nostra dimensione di animali mercantilmente evoluti; gli espiantatori dispongono, anche nel deserto, di borse termiche. Quando servono, cioè quando costituiscono un investimento in presenza di tanta materia prima, le forniture non mancano mai. L'utilità assoluta e marginale, nella filiera etologica, conosce una sua periodica ricomposizione, come il consolidamento delle ricchezze intangibili ( fino a crisi di sistema ); l'agitazione produttivistica e l'arricchimento opportunistico vengono a costituire nuove "imprese" e nuove agiatezze, in un duello apparentemente coordinato, in realtà scomposto, fra i novelli "cercatori d'oro". La regola evangelica dell'amore - che può essere solo un'esortazione ed una ricerca privata - riproposta da Papa Francesco I, si pone su di un piano a-razionale, emozionale, sentimentale, è estranea cioè alla "razionalità" metodologica del mondo organizzato, il che non significa che ne sia un prodotto pregiato, perché in realtà è ed è stata alla base di tutte le nefandezze quotidiane, dei costumi disgregatori e delle sintesi sanguinose e totalitarie di cui, quando finiscono, ci si stupisce come se non fossero state concepite, partoriti e disconosciuti da persone ancora deambulanti. Sarebbe forse applicabile alle e nelle società scalze, aride, essenziali, esuli, nelle quali è nato e che ancora si conservano nelle medesime zone, prevalentemente interessate, però, da variazioni dottrinarie e non sovvertitrici o riscrittrici del Libro. Sarebbe un elemento di contraddizione, come afferma Gesù, con la realtà atemporale. Le applicazioni, in contesto alieno, oltre a portare o contribuire alla contraddittorietà, anche corruttiva, dei comportamenti e ad aspettative pretenziose di una utenza statica, non risultano praticabili e portano ad una lamentazione nevrotica, foriera solo di trascinare al livello più basso, lo stesso dei postulanti, gli improvvidi "chiamati" e coinvolti. La conta quotidiana dei morti per niente, del tutto conforme a quella storica, sta a dimostrare l'inanità della speranza generalizzata, mitologica e inapplicabile, salvo il caso in cui la civiltà degli individui crolli repentinamente o ampli, ai suoi confini, la massa degli "osservanti", nel senso che stanno a vedere.

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